CIVITA CASTELLANA - «Finalmente dopo anni di battaglie e iniziative politiche il riconoscimento del lavoro usurante per gli operai ceramisti sarà legge con l’approvazione della manovra finanziaria». E’ il commento del capogruppo Pd, Simone Brunelli.

«Siamo molto soddisfatti - spiega - che il contenuto del nostro emendamento sia stato recepito dal gruppo parlamentare di Forza Italia, e ci teniamo a ringraziare i rappresentanti sindacali del nostro territorio, l’On Enrico Panunzi, tutti i Senatori e Deputati firmatari dell’emendamento e il Vicesindaco Claudio Parroccini per l’impegno profuso, tutti insieme.

Di fronte ai lavoratori e a tutte le associazioni sindacali e datoriali ci eravamo presi un impegno, quello di costruire un patto territoriale nell’esclusivo interesse degli operai ceramisti. Promessa che con grande soddisfazione possiamo dire di aver mantenuto. Ma soprattutto - prosegue Brunelli - vorremmo ringraziare tutti i lavoratori, che per troppi anni hanno atteso dalla politica un intervento che restituisse dignità e sicurezza sul lavoro. Perché era ingiusto dover rimanere in fabbrica fino a 67 anni. Perché era ingiusto non vedere riconosciuti i tanti studi che dimostravano la correlazione tra gli ultimi anni in fabbrica e l’incidenza di specifiche malattie professionali. Perché era ingiusto vedere categorie molto più tutelate avere diritti che ai ceramisti venivano negati. Oggi possiamo dire che con il diritto al prepensionamento abbiamo restituito giustizia e serenità a tante persone, che con il loro mestiere hanno portato lustro e ricchezza al nostro territorio. Il risultato dimostra che è questa la strada da percorrere anche in futuro senza farsi trascinare in basso da chi, tanto dall’estrema destra quanto dall’estrema sinistra, ci ha accusato di fare demagogia e campagna elettorale sulla pelle dei lavoratori». «Oggi abbiamo dimostrato che il lavoro, la perseveranza e la disponibilità al dialogo - conclude - sono le uniche soluzioni per migliorare concretamente e non a chiacchiere le condizioni di vita delle classi lavoratrici».