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FIUMICINO - L’auditorium del Mare, l’opera dedicata alla cultura che andrà a sostituire l’ex centrale Enel è al centro di alcune polemiche sollevate in questi giorni. In particolare, l‘opposizione ha richiesto delucidazioni sui lavori per la realizzazione e il completamento dell’opera, lamentando il mancato svolgimento della Commissione trasparenza sull’argomento:
«Si è aperta e chiusa, per mancanza di numero legale, la Commissione Trasparenza sull’Auditorium del Mare – ha scritto l’opposizione in un comunicato – All’ordine del giorno c’era la ricerca delle motivazioni dello stop ai lavori che sembrano essersi arenati. Parliamo di un’opera fondamentale per un territorio in crescita che ha più che mai bisogno di luoghi di espressione e promozione della cultura«.
L’opposizione ha ripercorso, poi, la “storia” della realizzazione dell’Auditorium “figlio di un bando ministeriale per la riqualificazione le periferie, vinto da Fiumicino anche grazie a Città Metropolitana per un importo di 6 milioni di euro, ha visto realizzarsi negli anni scorsi tutte le fasi di progettazione ed appalto fino alla partenza dei lavori che erano partiti a ritmo sostenuto e che si sono inspiegabilmente interrotti un anno fa. La Commissione convocata e presieduta dalla consigliera Meloni e alla presenza dei consiglieri di opposizione Ezio Di Genesio Pagliuca, Barbara Bonanni e Angelo Petrillo, della sola consigliera Francesca De Pascali per la maggioranza e della consigliera Valentina Giua, ha registrato dapprima l’assenza della parte tecnica comunicata con solo un’ora di preavviso e in seconda battuta la mancata apertura per assenza del numero necessario da parte della maggioranza.
Una mancata risposta in spregio non solo della trasparenza amministrativa e delle opposizioni, ma soprattutto dei tantissimi cittadini che hanno affidato la loro rappresentanza. La trasparenza è una Commissione speciale, è garanzia di approfondimento e controllo sul buon governo, ma non è il solo luogo deputato, ci si occupa di trasparenza anche attraverso diversi canali alternativi e complementari, spesso altrettanto efficaci e risolutivi, per cui appare una scelta, quella odierna della maggioranza, di lasciare che l’opposizione prosegua il suo lavoro prescindendo dalla loro posizione o dalle idee che oggi hanno rinunciato ad esprimere in commissione. Noi invece al confronto democratico teniamo, lo abbiamo confermato garantendo il numero per aprire la commissione Servizi Sociali che senza la presenza dell’opposizione non avrebbe avuto il numero per aprire.
Forse non tutti dall’altra parte erano pronti al confronto, forse le risposte che cercavamo non ci sono o c’era bisogno di più tempo per dar loro forma. Ed è per questo che abbiamo voluto riconvocare la commissione per il 2 maggio prossimo. Forse non a tutti, – ha concluso l’opposizione – ma a tanti cittadini la cultura interessa, così come interessano le opere destinate ad accoglierla e che in assenza di azioni, rischiamo di pagare senza che vengano realizzate, con un danno incalcolabile per la città. Non è tardata la risposta alle dichiarazioni dell’opposizione. A parlare è il consigliere comunale Giuseppe Picciano che spiega: “L’Amministrazione ha ereditato una situazione costellata di “prime pietre” più volte virtualmente posate esclusivamente per propaganda elettorale e l’Auditorium del Mare è tra queste. Condivido che la Commissione Trasparenza ricopra un ruolo importante per la democrazia e proprio per questo sottolineo che ci sono richieste di convocazione della Commissione Trasparenza ancora inevase presiedute dall’opposizione di allora.
Siamo quindi in attesa che i principi di democrazia e trasparenza siano applicati anche per tutte le altre situazioni – ha sottolineato Picciano -. Quando si afferma che “i lavori erano partiti a ritmo sostenuto e che si sono inspiegabilmente interrotti un anno fa”, si afferm il falso».
Anche Picciano racconta la “storia” dell’Auditorium “un’opera inaugurata per ben tre volte nel 2022 con celate difficoltà che non hanno consentito l’avvio effettivo dei lavori, fino ai primi mesi del 2023, a causa di incomprensioni tra l’Impresa esecutrice e la Direzione dei Lavori, variandone la tempistica. Nel 2020, senza alcun confronto istituzionale sulla scelta di realizzare l’opera , in totale sfregio dei principi di democrazia e trasparenza oggi richiamati e sciorinati con veemenza, la precedente Amministrazione, stabilì di indebitare il Comune ed i suoi Cittadini di un mutuo di oltre 11 milioni di euro, con la clausola di dover rimborsarne gli interessi a far data dal 01/01/2024.
Fu richiesto un confronto istituzionale, sempre negato dalle opposizioni di oggi – ha proseguito Picciano, puntualizzando che la storia amministrativa è riepilogata nella nota, liberamente consultabile da tutti, a firma del dirigente e del rup di riferimento, oltre che dell’impresa stessa (protocollo 47844 del 12 febbraio 2023) -. Le controversie tra impresa e DL sono proseguite, malgrado le diverse riunioni proposte da questa amministrazione per scongiurare una variante in corso d’opera e dare continuità all’andamento del cantiere. Ad oggi gli uffici comunali hanno richiesto alla Direzione Lavori di verificare se sussistono i presupposti per la redazione di una variante e che, qualora venisse approvata, inciderà sicuramente sia sui costi che sui tempi di realizzazione. L’impresa esecutrice ha, inoltre, richiesto la sospensione dei lavori ad oggi non accordata dalla DL» , ha concluso il consigliere ricordando che “le procedure di controllo, di funzionamento generale e di trasparenza dell’amministrazione comunale, sono richiamate ai regolamenti approvati e pubblicati, sui quali sono disciplinate le regole di organizzazione e funzionamento del consiglio comunale e delle specifiche commissioni».