«Romoli non si interessa di quanto accade a Viterbo, che forse conosce solo tramite il racconto che ne fa la Frontini, e ha trasformato il capoluogo in un piccolo Comune di provincia. Io e il segretario provinciale di Forza Italia abbiamo due visioni diverse su come riconquistare la città e mandare a casa Frontini».
Con queste parole l’incontro, organizzato da Giovanni Arena alle Terme dei Papi che, nelle intenzioni iniziali doveva essere occasione di stimolo per la ripresa del dialogo tra le forze di centrodestra, ha virato in un affondo contro i vertici provinciale e comunale - rispettivamente Alessandro Romoli e Fabrizio Purchiaroni - i quali «hanno anche cercato di boicottare questo appuntamento». Un evento, dedicato alla situazione politico-amministrativa della città di Viterbo e alle prospettive future, con cui l’ex sindaco ha chiamato a raccolta amici e simpatizzanti di Forza Italia e del centrodestra e oltre duecento hanno risposto “presente”. Affermando che «è ora di fare chiarezza nel partito, basta con doppi giochi e personalismi», Arena ha fatto riferimento alla sua amministrazione «caduta a seguito dell’accordo anomalo fatto in Provincia con il Pd. E ora anche con i frontiniani».


«Si faccia chiarezza, serve una scelta tra centrodestra e centrosinistra, si deve tornare a dialogare per recuperare gli equilibri all’interno della coalizione di centrodestra che esiste ed è alla guida di Governo e Regione. È necessario che ci sia anche a Viterbo».
Perché, si è dichiarato convinto, che «quando sarà il momento il 99% degli elettori di Forza Italia vorrà stare con il centrodestra. Per questo è importante ricompattare la coalizione».
Tornando poi all’obiettivo principe dell’incontro - «mandare a casa l’amministrazione Frontini» - Arena auspica che si superino le distanze tra Forza Italia e Fratelli d’Italia e «si ricomponga il quadro del centrodestra per riconquistare il Comune nel 2027».
«Faccio la mia battaglia contro questa amministrazione di improvvisati che sta stravolgendo la città, con la sindaca che continua a raccontare un sogno che contrasta con la realtà» ha tuonato. Poi ha ricordato di quando, allora sindaco, adeguò la tassa di soggiorno e Frontini fece una battaglia contro e ora che è alla guida del Comune l’ha aumentata perché porta soldi nelle casse comunali, stigmatizzando quello che ha definito «un atteggiamento schizofrenico».
Poi le scelte che «vanno contro la valorizzazione del centro storico» come quella di trasformare l’ex tribunale «in cui si sono tenuti i primi processi di mafia e camorra, con affreschi importanti in una rivendita di frutta, broccoli e cicoria. Vi immaginate la mattina il caos per le operazioni di carico e scarico… Un’idea folle».
Oltre a evidenziare le criticità a cui l'esecutivo Frontini dovrebbe dare risposte - tra cui «città poco pulita, scarsa manutenzione del verde» - ne ha sottolineato anche la «trascuratezza».
«Il nuovo ecocentro al Poggino, progettato dalla mia amministrazione, è pronto da 1 anno e mezzo e non ancora aperto. E 25 isole ecologiche, costate circa 30mila euro l'una, sono ancora abbandonate a Castel D’Asso» ha stigmatizzato per poi concludere «questo esecutivo parla più spesso di quello che sarà piuttosto che di ciò che c'è da fare ora. Una volta terminato il mandato, Frontini sarà cancellata dagli annali della storia politica di Viterbo».