Roma, 29 mag. (Adnkronos Salute) - Le persone con sclerosi multipla (Sm) in Piemonte possono contare su una rete territoriale solida e articolata con il paziente . È quanto emerso nella tappa piemontese di Willchair, iniziativa promossa da Novartis con lAssociazione italiana sclerosi multipla (Aism) centrata sulla sedia co-creata dal designer Derek Castiglioni insieme a persone con Sm che è diventata simbolo di autodeterminazione e libertà. Nel corso dellincontro, che ha coinvolto pazienti, clinici e istituzioni - si legge in un articolo pubblicato sul sito livinglikeyou.com/it - si è potuto scoprire che i circa 10mila piemontesi con diagnosi di sclerosi multipla possono contare su una rete ospedaliera composta da 19 centri, con il centro di riferimento regionale presso lAou San Luigi di Orbassano. Allevento Willchair si è ricordato che recentemente, al convegno sulla patologia promosso da Aism e Regione Piemonte, sono stati individuati 2 obiettivi prioritari: lapplicazione del Pdta, cioè del percorso diagnostico terapeutico assistenziale regionale e il potenziamento della riabilitazione, sia ambulatoriale che domiciliare, come risposta continua e strutturata lungo tutte le fasi della malattia. "Aism è presente con una sezione in ogni provincia, veri presìdi per rappresentare le specificità locali - afferma Chiara Lega, consigliere nazionale Aism e vicepresidente della sezione di Torino - La rete cè, ci sono i professionisti, anche se sono sempre meno, mentre ogni anno in Piemonte registriamo 250 nuove diagnosi". Aism è impegnata anche nellaggiornamento del Pdta, quel filo rosso che deve unire tutti i servizi, garantendo risposte basate sui bisogni di ciascuno. La riabilitazione, fondamentale, deve partire precocemente "per ridurre e ritardare la disabilità, migliorando la qualità della vita e abbattendo i costi sociali - sottolinea Lega - È necessario attivare una riabilitazione preventiva che aiuti a preservare le abilità residue" e compensare i deficit. Con Willchair "abbiamo creato unoccasione concreta di ascolto reciproco tra persone con Sm, clinici e istituzioni", osserva la consigliera Aism. Sullaspetto di una presa in carico multidisciplinare, che prevede, accanto al neurologo, lo psicologo, linfermiere e il case manager, Lega sottolinea limportanza di inserire questultimo "stabilmente nei centri" osservando che "spesso sono gli infermieri a gestire i piccoli problemi durante le visite o le terapie, indirizzando tempestivamente al medico: ruoli strategici per il percorso di cura. Costruire insieme significa riconoscere i bisogni individuali e tradurli in servizi e risposte personalizzate. Questi incontri - conclude - sono fondamentali: rappresentano il punto di incontro tra i diritti delle persone di essere informate e il dovere delle istituzioni di accogliere le istanze" e garantire accesso alle informazioni. Larticolo completo è disponibile su livinglikeyou.com/it/thewillchair/sclerosi-multipla-piemonte-centri-pdta