(Adnkronos) - Le intercettazioni ambientali, tutte datate 2017 (non 2007 come precedentemente scritto) restituiscono anche la paura di un ragazzo che si trova a fare i conti con un caso giudiziario che attira fortemente l'attenzione mediatica. Intercettato in auto, il 9 febbraio 2017, Andrea si lamenta dei programmi televisivi e si rivolge al padre e dice "che non c'è da fare un caz.., l'unica cosa che fai e che mi aiuti". Il padre risponde "come al solito, come abbiamo fatto finora solo così e basta...come abbiamo sempre fatto". In auto la famiglia, pochi giorni prima dell'interrogatorio, parla. L'indagato dice che "gli ha fatto vedere dei tabulati erano delle cagate che non c'entrano niente...", il padre interviene sottolineando che "sono riusciti a recuperare i tabulati delle telefonate che ha fatto lui, tutto quello che è stato detto è stato riscontrato lui non si è inventato niente" si legge nei brogliacci. Si tratta di informazioni agli atti dell'inchiesta, ma anche in parte della stampa. Le telefonate a casa Poggi vengono giustificate anche con Andrea Sempio che avrebbe talvolta prestato il telefono all'amico Marco per avvertire casa del suo rientro. Un'abitudine confermata dai genitori della vittima. A due giorni dall'interrogatorio Andrea Sempio si dice "preoccupato no, di sicuro non sono tranquillissimo". Anche sul capitolo bici la famiglia Sempio non sembra temere nulla: "abbiamo parlato anche delle biciclette che nere non ce n'erano e neanche adesso, tutto lì -dice il padre -. Tutto quello che è stato scritto nella sua deposizione e stato riscontrato non è una cosa che l'ha inventata".