TARQUINIA - C’è tempo ancora fino a domani per visitare la mostra personale di Fabrizio Alessi allestita all’ultimo piano di Palazzo Bruschi ad ingresso libero dalle 10,30 alle 12 e dalle 17 alle 20. Blues materico è il tema dell’esposizione, frutto di una ricerca interiore, «una forzata solitudine a stretto contatto con la natura - spiega l’artista - che ha fatto emergere dalla tela un lavoro a volte sofferto, a tratti gioiosamente psichedelico, scarnificando e maltrattando le opere fino a raggiungere la soddisfazione e l’appagamento dell’anima”.

“Quadri di pura materia, privi di scheletro del disegno, frutto di una sottrazione che scolora, – spiega Fabrizio – storie di chi si è perso ad Istanbul e non si ritrova più, o di chi si sente un vuoto a perdere, una Coca Cola aperta da giorni, uno sporco impossibile, un prodotto di mercato”. “Appunti presi durante un puro ricordo mentale, immagini fotografate dallo sguardo e riposte in memoria si sgretolano su tele dove materia e intonaci, catrame e acrilici, colorano stati di inquietudine pacata”: e allora si passa dai paesaggi “che esistono, qua, dietro casa”, ad altri che “ vivono nei miei ricordi, picchi rocciosi dove mille volte lo sguardo si è perso all’orizzonte per scorgere l’onda perfetta”, da Santa Maria in Castello ai templi Hindu, dal “fragore delle onde a Balangan” a Punta delle Quaglie, “dove arrivano i miei stivali nelle fredde giornate d’inverno”. “Lande deserte e picchi sul mare, – conclude Fabrizio – la mia Terra, le mie origini che tanto ho desiderato quando ne ero lontano, sono popolate da animali immaginari, da astrattismi riconoscibili, da parole urlate al vento e fermate poi dal silenzio”.