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Tiziana Laureti sarà la prossima rettrice dell’Università degli studi della Tuscia. La prima donna e la prima viterbese alla guida dell’Ateneo dalla sua fondazione. Nessuno dei suoi predecessori, infatti, tutti uomini, è originario della Tuscia.
L'attuale direttrice e docente di statistica del Deim, 53enne, subentrerà a Stefano Ubertini. Tiziana Laureti, infatti, è l'unica candidata a rettrice. Alla chiusura dei termini, mercoledì scorso 28 maggio, non sono state avanzate altre candidature. A sostenere Laureti, 152 firme, che le hanno fatto ampiamente superare il 10% richiesto degli aventi diritto. Le elezioni si terranno il 2 luglio con seggio allestito nella sala Altiero Spinelli del rettorato.
L’elettorato comprende docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e rappresentanti degli studenti. Prima del voto, è prevista la conferenza di ateneo per la presentazione del programma. La carica durerà sei anni, dal primo novembre 2025 al 31 ottobre 2031. Non è prevista la possibilità di rielezione.
Nata e cresciuta a Viterbo, figlia di Getulio Laureti, che è stato facchino di Santa Rosa, si è laureata proprio all’Unitus, arrivando a ricoprire incarichi di rilievo a livello nazionale e internazionale.
Proprio dai Facchini di Santa Rosa è arrivato il primo messaggio di congratulazioni: “Il presidente, il consiglio direttivo e tutti i Facchini di Santa Rosa - scrivono - desiderano esprimere le più sentite e affettuose congratulazioni alla professoressa Tiziana Laureti per la sua elezione in pectore a prima donna rettore dell’Università degli Studi della Tuscia. È per noi motivo di grande orgoglio vedere una donna capace, determinata e profondamente radicata nel nostro territorio raggiungere un traguardo così prestigioso. Ancora più sentita è la nostra gioia nel sapere che questo traguardo è stato raggiunto dalla figlia del nostro mitico Gettulio, facchino granitico e immarcescibile, che ha portato con onore e dedizione il peso e il cuore della Macchina di Santa Rosa. Nel suo nuovo incarico, siamo certi saprà guidare l’Università con la stessa forza, passione e integrità che abbiamo imparato a conoscere e rispettare».