Cybersicurezza ed educazione all’uso consapevole dei social network: a Viterbo arriva lo “SmartBus”, un progetto promosso da Huawei e Parole O_Stili, patrocinato dalla Regione Lazio, Comune di Viterbo e dall’associazione di categoria Asstel e con la partnership di Fastweb, SpazioUau, G2Eventi e EventRent

Il mezzo ospita un’aula interattiva attrezzata con dispositivi digitali e resterà a piazza dei Caduti fino al 5 aprile. Durante la mattinata offrirà sessioni gratuite di formazione a più di 200 studenti e studentesse delle scuole secondarie di primo grado della città che hanno aderito all’iniziativa, mentre nel pomeriggio saranno previste delle lezioni anche per i cittadini di tutte le età che intendono approfondire le tematiche legate ad un utilizzo scorretto degli strumenti tecnologici.

Ieri mattina alla presentazione dello “SmartBus” hanno preso parte Alfonso Antoniozzi, vice sindaco e assessore alla cultura e all'educazione, Rosanna Giliberto, consigliera delegata all'educazione e ai rapporti con le scuole, Francesca Pietrangeli, consigliera delegata alle nuove generazioni, Fabio Romano, Head of Industry Ecosystem Development di Huawei Italia, Rosy Russo, Presidente di Parole O_Stili e Mariaflora Cestelli, PR & Corporate Communication Manager di Huawei Italia.

Come ha spiegato Fabio Romano, «quella di Viterbo è la prima tappa del Lazio. Il percorso è iniziato lo scorso 6 febbraio dal Piemonte, per poi dirigersi verso la Lombardia, Toscana, Lazio e terminare in Campania per la cerimonia di chiusura a Napoli». Le prossime tappe regionali saranno invece quelle di Latina (12-14 aprile) e Frosinone (18-20 aprile). Il progetto coinvolgerà un totale di 4.500 studenti e studentesse di 15 città italiane.

«Quella dello SmartBus è un’esperienza affascinante per i ragazzi, perché si trovano immersi in qualcosa che li attrae subito e parla il loro stesso linguaggio. – ha aggiunto Romano – Davanti a loro hanno un tablet e una web app didattica sviluppata per seguire la loro giornata tipo in relazione all’uso dei social e dispositivi, che comincia sin dalla mattina. I ragazzi vivono esercitazioni reali e capiscono come in ogni momento potrebbero essere vittime di attacchi di diversa natura sul web«. L’iniziativa, come ha spiegato Romano, si pone come obiettivo quello di raccogliere, tramite sondaggi in forma anonima realizzati con l’app, dati sul gap digitale delle diverse città e regioni, per poter tracciare un quadro della situazione a livello locale e nazionale. «Le istituzioni e le scuole che hanno aderito riceveranno poi un dossier dei risultati», ha chiarito.

«La nostra associazione è nata sei anni fa e in questo tempo abbiamo sviluppato un percorso di cittadinanza digitale, nelle scuole dai 3 anni fino al termine delle superiori, ma anche con gli adulti e le aziende. – ha dichiarato Rosy Russo, di Parole O_Stili – Lavoriamo sul tema della consapevolezza sul web e soprattutto rispetto ai ragazzi abbiamo una grandissima responsabilità educativa: vivere il digitale non è infatti una questione naturale, ma richiede educazione e cultura».