CERVETERI – Rubinetti a secco, taniche alla mano e silenzio dal Comune. È questa la situazione che da inizio giugno vivono le famiglie della frazione agricola de I Terzi, alle prese con un’interruzione del servizio idrico che, a distanza di quasi due mesi, non ha ancora trovato soluzione. Una vicenda, secondo il coordinamento locale di Fratelli d’Italia, che ha dell’incredibile e che affonda le radici in una lunga catena di responsabilità scaricate da un ente all’altro. «Tutto parte dalla decisione di Arsial, nell’ottobre 2024, di cessare la gestione della rete idrica, comunicandolo ad Acea Ato2 e ai Comuni coinvolti, tra cui Cerveteri - spiegano dal Coordinamento locale di Fratelli d’Italia - a dicembre, una riunione in Prefettura aveva affrontato il tema del trasferimento patrimoniale delle infrastrutture. Ma da allora, tutto è rimasto fermo». Intanto, a pagare il prezzo più alto sono i residenti, in particolare le persone fragili e le famiglie con bambini. In totale assenza di un servizio sostitutivo – come previsto invece dall’Arera, che impone l’attivazione di soluzioni di emergenza entro 48 ore – i cittadini sono costretti a rifornirsi come possono, con bottiglie, taniche, contenitori, chiedendo acqua in giro o percorrendo chilometri. A rendere ancora più paradossale la situazione è che i comuni limitrofi hanno già da tempo attivato il servizio di autobotti, a Cerveteri invece, tutto tace. Nemmeno l’appello lanciato il 30 giugno in Consiglio comunale dal consigliere Luigino Bucchi (Fratelli d’Italia) è riuscito a smuovere l’amministrazione Gubetti, che finora sembra non aver preso alcun provvedimento.«Ci chiediamo se gli abitanti de I Terzi vengano considerati cittadini di serie B – attacca il coordinamento locale di Fratelli d’Italia –. Chiediamo l’attivazione immediata di un servizio di autobotti e che si proceda con urgenza al trasferimento della rete idrica da Arsial al Comune, per poi affidarne la gestione al servizio idrico integrato». Non è la prima volta che l’acqua manca a I Terzi. A distanza di anni, la crisi si ripresenta con tutta la sua gravità, mentre la comunità locale chiede risposte, azioni concrete e rispetto.

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