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S. MARINELLA – “Come presidente del consiglio comunale sono il garante dell’agibilità democratica delle istituzioni, dalla massima assise all’ultimo degli uffici. Il presente richiamo è rivolto dunque indifferentemente a tutti i gruppi consiliari. Personalmente, quale seconda carica istituzionale della città, mi sono messo al servizio del consiglio comunale come garante, anzitutto, del suo regolamento avvalendomi della figura del Segretario Generale. Fatico dunque a comprendere la posizione di quei consiglieri che con eccessiva leggerezza scomodano la Prefettura che fin qui non ha mai smentito alcun operato consiliare, sminuendo la capacità di autogoverno del consiglio sancita dalla legge sulle autonomie locali e sottovalutando il fatto che, così facendo, sminuiscono l’autorevolezza dell’intero consiglio e quindi della loro stessa carica”. A dirlo è il presidente del consiglio comunale Emanuele Minghella che smentisce il comunicato delle minoranze che chiedevano di conoscere il parere del Prefetto sulla posizione del dirigente del servizio tecnico Mencarelli. “Faccio sommessamente notare – continua Minghella - che esistono sedi di confronto istituzionale quali le commissioni consiliari dalle quali in questo scorcio di legislatura non è mai pervenuta in consiglio una sola proposta. Registro, dunque, con rammarico che tali commissioni non rispondono minimamente al loro compito istituzionale come sedi di confronto, di proposte concrete e di lavoro per il bene della città, mentre vengono di gran lunga preferite le vetrine offerte a buon mercato dai social media e dalla stampa locale dove prevale il “rumore mediatico” spesso in chiave distruttivo e di scontro fine a se stesso. Vi esorto quindi a riattivarle prontamente avendo scelto per regolamento che esse siano strumento di partecipazione, di controllo e di lavoro dei consiglieri comunali eletti per questo. Non può passare inosservato, infine, l’utilizzo di recente registrato dell’uso della soffiata anonima da parte di un sedicente dipendente comunale. Rammento che la legge prevede che tali segnalazioni vadano inoltrate per via gerarchica o direttamente all’Autorità Anticorruzione, proprio nei casi in cui vi sia il fondato timore di subire una ritorsione o che alla segnalazione non sarebbe dato efficace seguito in ragione delle specifiche circostanze del caso concreto. Questo per garantire che il dipendente della Pa possa usufruire di tutte le tutele e le garanzie che un impianto di leggi sancisce a sua tutela. L’utilizzo della segnalazione anonima va quindi fortemente respinto specie sotto forma di ricatto o semplice strumento di lotta politica. Non possiamo rimanere indifferenti al progressivo imbarbarimento dei rapporti tra forze politiche che va oltre la normale e dialettica democratica e ritengo sia dovere di tutti ripristinare, al più presto, un clima in cui il confronto non diventi mai scontro e l’avversario politico una persona da abbattere, utilizzando metodi che non troverebbero cittadinanza in un consesso civile. Rammento a tutti, in conclusione che la politica quella con la P maiuscola, non solo ha il dovere di dare l’esempio, ma finisce inevitabilmente per esserlo specie al cospetto delle giovani generazioni che con pieno diritto pretendono un futuro migliore per la loro Santa Marinella”.