Il Comitato dei Pendolari della Ferrovia Roma Nord si è opposto alla richiesta di archiviazione di una denuncia-querela sulle condizioni di pericolo per la salute degli utenti di quella tratta ferroviaria.

La denuncia era stata presentata il 28 ottobre 2020, periodo in cui la Roma Nord, di proprietà della Regione, era ancora gestita dall’Atac, nei confronti di persone al momento ignote, per i reati di cui agli artt. 438 e 452 nonché dell’art. 650 c.p. , vale a dire epidemia, delitti colposi contro la salute e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità.

«Il procedimento, le cui indagini erano state inizialmente delegate all'Ispettorato provinciale del lavoro - fa sapere il Comitato dei pendolari - non ha ricevuto alcun riscontro per oltre due anni, nonostante i solleciti e le memorie presentate dal Comitato, che denunciavano l’aggravarsi delle condizioni e il mancato rispetto delle norme di prevenzione e contenimento del contagio, oltre alle innumerevoli soppressioni delle corse sulla tratta ed altri disservizi».

A seguito dell'istanza di avocazione delle indagini presentata nel luglio 2022, su richiesta del pubblico ministero, l’ispettorato ha fornito una relazione conclusiva il 28 ottobre 2022, ritenuta insufficiente e non esauriente dal Comitato, sulla scorta della quale il pm ha chiesto l’archiviazione. «Nella richiesta di archiviazione - spiega il Comitato - vengono tra l’altro totalmente ignorate la macroscopica interruzione di pubblico servizio nonché tutta documentazione fornita dal Comitato, di gran lunga più esaustiva e coerente del rabberciato e ultratardivo documento dell'Ispettorato».

L’opposizione presentata dal Comitato elenca diversi motivi per cui la richiesta di archiviazione appare ingiusta, ingiustificata e illegittima. Tra questi, si evidenzia la configurabilità del delitto di epidemia nella sua versione colposa e quindi la sussistenza dei reati di cui agli artt. 438 e 452 c.p. , l’interruzione di pubblico servizio e l’inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità previsti dall'art. 650 del codice penale.

Il Comitato insiste affinché la richiesta di archiviazione venga rigettata dal gip e chiede l’approfondimento delle indagini oltre al sequestro della documentazione relativa alla gestione della tratta ferroviaria ai fini dell'accertamento delle responsabilità penali.

Per gli avvocati Cesare Antetomaso e Mario Sabatino dell’associazione Giuristi Democratici che sostengono il Comitato, «le indagini sono state approssimative e che la relazione inviata dall’Ispettorato del Lavoro all'esito delle indagini delegate, non contiene neppure le date in cui sarebbero stati fatti gli accessi alle stazioni ed ai treni. Appare inaccettabile che solo a seguito del deposito dell’istanza di avocazione la Procura di Roma abbia deciso di chiedere l’archiviazione, per giunta con un provvedimento succintamente motivato e tutto basato sulla superficiale ricostruzione da parte dell’Ispettorato, la cui attività risulta essere impossibile da collocare nel tempo».