SANTA MARINELLA - Continua l’attenzione mediatica alla vicenda relativa al contenuto delle intercettazioni avviate dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia dopo la denuncia per presunta corruzione avanzata dal primo cittadino di Santa Marinella Pietro Tidei nei confronti di Quartieri, Fronti, Angeletti e Salomone.

La Procura ha deciso di non procedere al sequestro delle intercettazioni in possesso di Angeletti.

Su questo fatto interviene l'avvocato di fiducia del sindaco Tidei  in una nota diffusa in serata. "La vicenda - dice l’avvocato Lorenzo Mereu - riguarda le diverse querele sporte dal mio assistito nei confronti di diversi soggetti che, a vario titolo e con precise condotte, hanno posto in essere in danno dello stesso reiterati e gravi reati».

«Da quanto è emerso – spiega il legale – ci sono ben quattro diversi soggetti che sono stati i destinatari “dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari”, atto questo che processualmente precede la richiesta di rinvio a giudizio. Il mio rappresentato riteneva che le vicende delittuose che lo vedevano vittima e che raggiungevano, giorno per giorno, livelli di intensità non tollerabili, potessero essere fronteggiate nell’immediatezza attraverso l’utilizzo dello strumento del sequestro: da quello che si è potuto apprendere, il Tribunale, sollecitato sul punto dal procuratore della Repubblica, ha ritenuto che non vi fossero i presupposti per un aspetto specifico: il video era stato talmente (illecitamente) diffuso che il sequestro in danno degli autori del reato non avrebbe portato alcun effetto (problema questo purtroppo comune a tutti i reati che, sfruttano le diverse piattaforme social). Ma le indagini hanno permesso di individuare ben quattro soggetti che a diverso titolo hanno posto in essere reati in danno del mio rappresentato, ebbene il sindaco Tidei attende fiducioso l’inizio del giudizio penale al quale parteciperà attivamente attraverso la costituzione di parte civile con la quale potrà formulare la richiesta di risarcimento degli ingentissimi danni patrimoniali e morali causategli dagli autori (presunti ndr) del reati perpetrati in suo danno. Da ultimo riserviamo ogni altra iniziativa all’esito della lettura degli atti che sono stati già richiesti".

Presunzione di innocenza: Per indagato si intende una persona nei confronti della quale vengono svolte indagini preliminari in un procedimento penale. Nel sistema penale italiano vige la presunzione di innocenza, fino al terzo grado di giudizio, che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana, secondo il quale una persona “Non è considerata colpevole sino alla condanna definitiva”. La direttiva europea n 343 del 2016, recepita con la legge delega n 53 del 2021 stabilisce che "nessun indagato possa essere considerato come colpevole prima che nei suoi confronti venga emessa una sentenza di condanna".

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