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CERVETERI - Una convenzione (rinnovabile ogni tre anni) tra il tribunale di Civitavecchia e il comune di Cerveteri per impiegare in lavori socialmente utili tutti coloro i quali vengono condannati a pene inferiori ai 3 anni e per i quali il giudice dispone di scontare una pena alternativa, al di fuori del carcere. Una modalità questa inserita tra le misure defrattive del processo penale già qualche anno fa ed estesa a diversi reati che consente, così, di estinguere un processo penale attraverso i lavori per la collettività.
Attività che possono essere attivate, come spiegato dall'assessore al personale etrusco, Alessandro Gnazi (ospite questa mattina alle 9.30 a News&Coffee in onda sulla pagina Facebook e sul canale Youtube di Civonline), solo con enti, associazioni e amministrazioni convenzionate. «Noi, come comune - ha spiegato l'assessore - abbiamo manifestato la nostra disponibilità e scritto una convenzione col tribunale di Civitavecchia che ci consentirà, nell'ipotesi di una persona che vuole fare lavori socialmente utili presso il nostro comune, di poterli svolgere».
La novità rispetto agli altri enti convenzionati, è la possibilità, per il comune, di prendere in carico 10 persone contemporaneamente (solitamente sono molte meno). «Con la coordinazione degli uffici questi individui saranno poi impiegati in diversi settori come ad esempio per il decoro urbano, piuttosto che l'affiancamento in biblioteca o la sistemazione di archivi». Lavori che il comune andrà ad individuare anche grazie alle competenze professionali di chi si ritroverà a scontare la pena "alternativa".
«Il beneficio per l'amministrazione è ovviamente quello di avere lavoratori a titolo gratuito - ha aggiunto Gnazi - e per queste persone di cancellare il processo penale con questa modalità alternativa».
«Si tratta di un'importante opportunità perché oltre a noi, gli unici enti convenzionati hanno sede a Civitavecchia, Tarquinia, Fiumicino e Roma» e che dà dunque la possibilità di andare a scegliere il luogo dove svolgere questo tipo di attività più vicino alla propria residenza.
E l'assessore ha voluto ringraziare anche gli uffici dei servizi sociali e del personale che «ci hanno aiutato a coordinare questo tipo di lavoro».
So.Be.
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