CERVETERI - Si è chiuso a Cerveteri il primo ciclo del progetto “CirKula.r”, appuntamento sociale e antropologico che si è svolto nella location del Rifugio degli Elfi, con il patrocinio dell’assessorato alle Pari opportunità, Cultura e Pubblica Istruzione del Comune. Un incontro iniziato con il racconto degli argonauti che hanno preso parte all’esperimento. Il progetto nasce da un’idea di Roberto Della Ceca, studioso di antropologia culturale e project manager, e prende ispirazione dall’antica pratica rituale del Kula Ring nelle isole Trobriand del Pacifico del Sud e mette di fronte alla modernità digitalizzata e al distanziamento cibernetico una sfida: quella di ritrovare il valore della reciprocità. Una collana “feticcio” diventa lo scrigno depositario di un collettivo psichico in cui emozioni, creatività, desiderio, passione prendono la forma dello scambio e della condivisione. «Tutto ruota intorno all’omonima collana – spiegano i promotori dell’iniziativa - realizzata dall’ artista Laura Buffa per Alter Equo, marchio di up-cycling delle plastiche di bottiglie restituite dal mare, raccolte dalle spiagge del litorale laziale e lavorate a caldo con uso di smalti.

Il tema degli scarti e dei detriti plastici nei mari fa da perfetto complemento al progetto in un’ottica di recupero e circolarità della materia». Per circa due mesi i protagonisti di questa avventura, che ha visto un’adesione di oltre 20 persone, si sono scambiati la collana. Nell’essere passata di mano in mano, la collana è stata arricchita dai partecipanti di piccoli “doni di sé” sia reali, oggetti e ciondoli, che virtuali visto che la collana è provvista di una chiavetta usb.

I relatori sono stati Elena Battaglini, sociologa e docente della Luiss e di Roma Tre, Claudia Della Ceca, pedagogista forense e psicologa clinica, Guido Freddi, antropologo culturale, regista e Sherpa dell’Himalaya Federico Trobia, psichiatra dirigente dell’Asl Rm5 e perito del tribunale civile e penale di Roma.

©RIPRODUZIONE RISERVATA