Il volto tumefatto e la fascia tricolore. Con questa foto e un post sul suo profilo social la sindaca Chiara Frontini ha preso una chiara posizione contro la violenza sulle donne che vuole essere anche uno stimolo a tutti i livelli. «Le istituzioni siano tutt’uno con il contrasto alla violenza sulle donne - ha scritto - Oggi e gli altri 364 giorni dell’anno, chiunque indossi una fascia o ricopra ruoli di governo e responsabilità politica, sociale, culturale sia tutt’uno con il contrasto alla violenza sulle donne. Perchè è una piaga sociale, è una devianza culturale e per estirparla ci vuole il coraggio di varare, ad ogni livello, provvedimenti che siano esemplari nella prevenzione, nell’educazione, nella sensibilizzazione, nella repressione e nella pena». La sindaca ricorda che «le donne che si ribellano hanno coraggio. Le donne che riescono ad uscirne prima che sia troppo tardi hanno coraggio. Le donne che denunciano hanno coraggio. Chi non ha vissuto un rapporto tossico, chi non si è mai trovata nella vita ad essere o a subire, a volte entrambe le cose, l’elemento tossico di una relazione? Oggi forse nessuno, tra le nuove generazioni soprattutto, a tutte e a tutti è capitato almeno una volta».

«È difficile, nell’intimità di una relazione, tracciare il confine tra l’affidarsi e il dipendere, tra la complicità e l’esclusività - dice la sindaca - Ma c’è un limite invalicabile oltre il quale ogni giustificazione, ogni senso di colpa, ogni legame affettivo decadono. Quel limite è proprio la violenza: verbale, fisica, sessuale. È la prevaricazione e il soggiogamento». Per Chiara Frontini «l’antidoto è l’equilibrio, la coscienza dell’autodeterminazione, l’indipendenza economica, l’educazione al rispetto e all’accettazione del rifiuto, la normalizzazione del linguaggio di genere. Noi abbiamo una responsabilità - conclude la sindaca e dobbiamo incidere, di questo tema se ne deve parlare affinché si senta sempre più pressante l’urgenza di agire».

Nella mattinata di oggi presso il ponte del duomo e via San Lorenzo lungo il tratto da piazza della Morte fino alla stessa piazza San Lorenzo è stata inaugurata la mostra “Scarpette rosse in ceramica e altre testimonianze d’arte, per dire no alla violenza sulle donne” organizzata da Cna, Comune, Associazione italiana della ceramica e istituto Orioli.

Un’iniziativa proposta dalle ceramiste con l’obiettivo di gettare un ponte sulla violenza. Questa dimostrazione artistica non solo abbraccia l’idea di superare divisioni, ma rappresenta anche un simbolo tangibile di incontro, rispetto reciproco e speranza per un futuro migliore. L’allestimento sul ponte mira a diffondere e coinvolgere maggiormente la comunità, portando il messaggio nelle strade della città.