PHOTO
S. MARINELLA – Il Comune risponde alla società F.lli Quartieri, in merito alla sentenza definitiva del Consiglio di Stato. L’amministrazione sottolinea che la sentenza, che prevede la demolizione delle opere abusive, deve essere ottemperata immediatamente, senza dilazioni. Il Comune si impegna a far rispettare la sentenza per ripristinare la legalità in un contesto paesaggistico e archeologico di grande valore. Il sindaco, in qualità di avvocato, avverte che non saranno tollerati interventi dilatori e si riserva di segnalare l'inottemperanza o l'elusione della sentenza all'autorità giudiziaria, dato che gli abusi edilizi costituiscono anche reato penale. Riguardo al ripristino, il Comune valuterà eventuali interventi solo dopo l'avvenuta demolizione delle opere abusive e previa acquisizione di tutti i pareri degli enti interessati. “Giunge inaspettata all’amministrazione comunale, non al sindaco – spiega Tidei - la nota del 16 luglio, con la quale la società fratelli Quartieri comunica che la medesima «ha preso atto della decisione del Consiglio di Stato», e ci mancherebbe altro che non prendessero atto di una sentenza definitiva, rappresentando nel contempo che, dei tecnici già incaricati stanno definendo le procedure per eseguire l’intervento di demolizione e ripristino e che sarà attuato il prima possibile. Vorrei evidenziare alla società, non solo come sindaco eletto dal popolo, ma anche e soprattutto in qualità di avvocato, mia professione da sempre, che la sentenza del Consiglio di Stato deve essere ottemperata immediatamente senza se e senza ma, che servono solo a dilazionare nel tempo le procedure divenute ormai esecutive così come da sentenza. Si rammenta alla società Fratelli Quartieri che l’amministrazione comunale tutta, si farà parte diligente, per far rispettare e ottemperare la sentenza del Consiglio di Stato, per il ripristino della legalità, in un contesto paesaggistico e archeologico di valore inestimabile e internazionale. Non verrà consentito alcun intervento dilatorio con il fine solo di eludere il giudicato della sentenza. In ultimo, non in ordine di importanza, considerato che gli abusi edilizi costituiscono reato penale, e non solo amministrativo il cui iter si è concluso con la sentenza anzidetta che ha dato ragione al Comune in tutti gli aspetti contestati, mi riservo di attenzionare l’autorità giudiziaria in caso di inottemperanza o elusione della sentenza del Consiglio di Stato. Relativamente, invece, all’invocato ripristino, l’amministrazione si riserva, una volta avvenuta la demolizione delle opere abusive, di valutare eventuali ripristini, previa acquisizione di tutti i pareri degli Enti interessati in un contesto di così alto valore ambientale”.
©RIPRODUZIONE RISERVATA