E’ passato un anno dall’insediamento del vescovo Orazio Francesco Piazza. Ieri in occasione del primo anniversario, il vicario generale della diocesi, don Luigi Fabbri, ha ricordato che il vescovo «nel suo primo messaggio alla nostra Chiesa ci aveva chiesto di accoglierlo come padre, fratello e amico. A un anno di distanza possiamo dire con convinzione che non abbiamo fatto fatica ad accoglierlo così, perché da parte di tutti, comunità ecclesiale e comunità civile, si è creata con lui sin da subito una sintonia profonda, che è diventata stima sincera e affetto grande. Ci aveva poi affidato un motto: in quello che vivo, il meglio che posso. E ce ne ha dato l’esempio, giorno dopo giorno, in un impegno instancabile che gli ha permesso di conoscere a fondo le varie realtà del territorio e le sfida grande a cui come Chiesa siamo chiamati: ricollegare la fede con la vita; riportare il Vangelo nel cuore delle persone». Per questo, nel messaggio di Avvento che proprio ieri il vescovo ha consegnato alla Chiesa diocesana, sollecita la comunità tutta a “svegliarsi dal torpore”, perché è “tempo di fare scelte per ritrovare la dignità della vita cristiana”.

«In questo anniversario - conclude don Fabbri - l’augurio al vescovo da parte dell’intera comunità ecclesiale, in tutte le sue componenti, diventa sostegno nella preghiera e impegno a condividere con lui la volontà di ripensare seriamente la nostra azione pastorale e a dare il meglio di noi “nel generare uno stile di vita radicato nella fraternità e nella comunione con gli altri”».

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