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«Quella del 2 giugno 1946 fu una scelta tutt’altro che scontata. Anche qui a Viterbo prevalse la monarchia, ma fu proprio in quella frammentazione che il popolo italiano seppe ritrovare sé stesso».
Lo ha detto il presidente della Provincia, Alessandro Romoli, nel corso della cerimonia per il 2 giugno.
Le celebrazioni si sono aperte questa mattina con la deposizione della corona al monumento dei Caduti.
Quindi si sono spostate in piazza San Lorenzo. Presenti tra gli altri, oltre a Romoli, il prefetto di Viterbo Gennaro Capo, la vicepresidente del Parlamento europeo Antonella Sberna, la sindaca Chiara Frontini, il vescovo Orazio Francesco Piazza, i sindaci della provincia, consiglieri comunali, provinciali e regionali, nonché le più alte cariche delle forze dell’ordine.
Il prefetto ha letto il messaggio del Capo dello Stato. Poi è stata la volta di Romoli che ha parlato del ruolo centrale degli enti locali come «primi presìdi della Repubblica» sottolineando l’impegno del territorio viterbese nella difesa dei diritti, dell’ambiente e della memoria.
La sindaca Frontini ha sottolineato che: «il principio costituzionale che oggi più che mai va riscoperto è quello della responsabilità del singolo nel buon andamento della collettività».
La sindaca ha detto che «è faticoso mettersi in discussione ma è uno sforzo necessario se vogliamo riprendere le fila di una comunità ispirata ai valori della Repubblica».
Nel corso delle celebrazioni sono stati insigniti del titolo titolo di cavaliere della Repubblica personalità che si sono distinti per il loro impegno a favore della patria e della collettività. Tra loro i carabinieri Giuseppe Mancuso e Francesco Ruggiero, il funzionario della prefettura Sante Buttinelli, il finanziere Giovanni Fiumara, il colonnello dell’esercito Andrea Pagliaroli e l’ispettore della polizia di stato Lorenzo Vacca.
Nel corso della cerimonia sono state premiate le scuole vincitrici del concorso “L’Italia siamo noi”. Tra loro l’istituto Santa Mara del Paradiso, l’istituto XXV Aprile di Civita Castellana, l’istituto Fantappiè e l’Istituto Leonardo da Vinci.