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LADISPOLI – Le due pecore sbranate dai lupi hanno alimentato nuove preoccupazioni tra i residenti. Soprattutto è nel mondo degli allevatori che si temono ulteriori incursioni nella notte da parte di questi animali affamati a caccia di prede nei recinti. Da due anni a Ladispoli non si era più sentito parlare di lupi. A Cerveteri invece un altro attacco era stato registrato in zona Agraria, al confine con Bracciano, in un’azienda del posto. A farne le spese due vitelli. «Io avevo incontrato un lupo per strada mesi fa – racconta l’allevatore cerveterano Carmine Ciaralli – ma poi nulla più. Certo è un fenomeno che deve essere seguito da vicino. Tra l’altro non sarebbero puri ma ibridi questi esemplari e ciò significa che si avvicinano sempre di più alla case avendo meno paura dell’uomo». Molti animalisti sono intervenuti nella discussione che in queste ore si è accesa molto sui social sostenendo che l’uomo non debba temere nulla e che l’allarme è ingiustificato. In realtà le preoccupazioni sono più per il bestiame e per i danni che tanti allevatori potrebbero subire in caso di arrivo massiccio. «Il nostro collega che ha perso le mucche – prosegue – non le lascia più nel recinto all’esterno, da quel giorno è costretto a portarle dentro ogni sera». Ai Monteroni c’è stato subito un passa parola. «Abbiamo saputo degli ovini – commenta Roberto Seri, agricoltore di zona – e naturalmente c’è bisogno di porre l’attenzione giusta. Evidentemente i lupi dalle montagne si stanno spostando sempre più verso la costa magari perché non trovano più molto cibo». In pre allarme la zona della Palude di Torre Flavia popolata da una quarantina di cinghiali che a questo punto sono a rischio così come altre prede sia nelle aree di campagna che nel centro abitato. Anni fa i lupi scesero a valle divorando pecore, anatre e persino un pony nei pressi dell’oasi naturalistica. Insomma, le telecamere e qualche cane da guardia potrebbero non bastare per arginare la presenza dei nuovi “ospiti”.