“Basta degrado”. Un messaggio chiaro quello lanciato tramite uno striscione nel flash mob organizzato ieri pomeriggio da Fratelli d’Italia. Appuntamento in piazza Dante con i tre esponenti del gruppo consiliare di Fratelli d’Italia - Laura Allegrini, Antonella Sberna e Matteo Achilli - il coordinatore comunale Luigi Buzzi, l’ex assessore Marco De Carolis insieme ai ragazzi di Azione giovane e a diversi iscritti.

Laura Allegrini, capogruppo dei meloniani al Comune, spiega che l’iniziativa segna l’avvio «di una campagna contro il degrado in città».

La scelta è caduta su piazza Dante «perché questo luogo che è importante per il centro storico, per la storia che ha ma soprattutto per la vicenda dell’immobile confiscato alla mafia».

Un palazzetto, confiscato nel 1999, che «da anni è in questo situazione di degrado. Il Comune deve fare di tutto per averlo dal demanio e per costruire qui una progettualità o comunque fare un'opera di recupero dal degrado» dichiara la Allegrini e «l’unico modo di evitare il degrado del centro storico è quello di farlo vivere di giorno. Non bastano gli eventi, serve l’occupazione costante, quotidiana e giornaliera».

«Uno dei cavalli di battaglia dell’amministrazione Frontini - le fa eco Antonella Sberna - è proprio quello della riqualificazione del centro storico che a parte sparuti eventi, tra l’altro a nostro avviso senza nemmeno una regia coordinata, in realtà non riusciamo a vedere una reale progettualità che tenta di ripopolare il centro storico, non solo dal punto di vista abitativo ma proprio dal punto di vista della qualità degli spazi della vita». Sottolineando che «piazza Dante è emblematica perché ha una fontana e una chiesa tra le più antiche di Viterbo, è anche l’inizio della parte ovest della città che poi arriva al monastero di Santa Rosa» rimarca che «la nostra amministrazione (esecutivo Arena ndr.) su questo immobile aveva lasciato già un’idea di progettualità, di recupero ma ad oggi, sono passati oltre due anni, non troviamo traccia di questa progettualità».

Per la Sberna poteva essere inserita tra i progetti di Pnrr «dato che l’immobile non va solo riempito di attività ma va anche riqualificato. Un palazzetto in cui si poteva sviluppare un’attività sociale ma anche culturale, di intrattenimento. A nostro modo di vedere i tanti proclami che l’amministrazione Frontini porta avanti quotidianamente non sono minimamente calati nella realtà. Continuiamo a vedere da una parte bellissimi comunicati stampa, bellissime immagini dei ritiri dove si raccontano che sta andando tutto bene in realtà, cominciando da oggi e lo dimostreremo nelle prossime settimane, ci sono decine e decine di spazi urbani dimenticati e che non sono stati valutati né con il Pnrr né con la visione della città. Un’occasione persa» conclude.

Per il coordinatore comunale Luigi Buzzi iniziare la campagna contro il degrado da piazza Dante ha una duplice valenza: «l’edificio è stato confiscato al malaffare e questo è il primo valore e l’altro è che deve essere restituito alla cittadinanza e alla socializzazione. Questo è il valore aggiunto che può dare un’amministrazione».

Buzzi, tra l’altro, teme che l’immobile «non sia più neanche in sicurezza e quindi chi si è posto al governo della città puntando su tempistiche nuove e con una visione nuova deve dare dimostrazione quotidianamente che questa visione la porta avanti. Questa è un po’ la cartina tornasole di come nulla è cambiato, di come tutto è immobile«.

Esorta quindi la sindaca a fare gli atti «perché un’amministrazione parla con gli atti e non con annunci o video sui social. Si deve agire con delibere, determine e passando dal consiglio e dagli organi competenti e deve dare una risposta su questo palazzo che merita di essere reimmesso in quello che è il patrimonio cittadino».

Dello stesso tenore l’intervento di Matteo Achilli, il quale evidenzia anche il fatto che l’immobile «lasciato così allo stato brado» si trova davanti a un liceo scientifico e «l’amministrazione dovrebbe fare un’azione di recupero celere».

Ha quindi sottolineato e ringraziato l’impegno di varie associazioni e imprenditori che «a loro spese cercano di pulire e di tenere il palazzetto in maniera idonea per la piazza».

«Un segnale importante da parte dei cittadini - conclude - che invece sta mancando da parte dell’amministrazione Frontini».