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TARQUINIA – Urgono nuovi interventi di ripascimento per costruire barriere a protezione della costa laziale perché l’erosione costiera è un fenomeno dinamico che pertanto richiede studi e approfondimenti continui, anche attraverso periodici tavoli tecnici.
In sostanza è questo quanto emerso stamane nella prima fase dei lavori della XII Commissione - Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione, presieduta da Nazareno Neri.
Un'audizione sullo stato dell'erosione costiera nel litorale laziale che ha visto diversi interventi sul tema da parte dei rappresentanti delle amministrazioni locali interessate.
Generale l’apprezzamento degli intervenuti per l’iniziativa del presidente Neri e piena la convergenza su alcuni temi, come il coordinamento regionale degli interventi e l’adozione appunto di uno o più tavoli tecnici.
Il direttore della Protezione civile, Carmelo Tulumello, ha sottolineato in apertura l'importanza dei fenomeni climatici al giorno d’oggi e anche la loro devastante capacità di impatto e imprevedibilità. Quindi la prevenzione, ha detto, resta l’unica via per tutelare il territorio, e ciò vale anche e soprattutto per il litorale, al centro dell’attenzione dei lavori odierni.
Primo a intervenire, in rappresentanza dell’amministrazione di Montalto di Castro, l’assessore all’urbanistica Marco Fedele ha detto che sono stati fatti interventi in passato sull’erosione, ma non sono sufficienti, quindi è necessario porne in essere altri. Anche secondo Alessandro Giulivi, sindaco di Tarquinia, che ha detto che vent’ anni fa è stato fatto già un ripascimento sul litorale del comune, ora ne servirebbe uno ulteriore, per creare una nuova barriera. Molto sentito il problema dell'erosione a S. Marinella, comune che ha 24 km di costa. Così ha detto la rappresentante del sindaco, che ha parlato anche di un finanziamento per una pista ciclabile di prossima realizzazione. Per Elena Maria Gubetti, sindaco di Cerveteri, gli interventi vanno posti in essere solo a seguito di studi accurati del territorio. Problema di rilievo del comune a nord di Roma è quello dell’area protetta in comune con Ladispoli, dove ci sono beni archeologici di pregio.
Il vicesindaco di Civitavecchia ha poi parlato di “sinergie che hanno funzionato”, a proposito dei 400mila euro di contributi ricevuti e che sono stati impiegati per opere di contrasto ai fenomeni erosivi. Per il rappresentante del comune di Fiumicino, il problema non è più solo la manutenzione delle coste ma ora anche quello dei manufatti su di esse presenti. Interventi per 4 milioni di euro sono in corso d'opera. Un problema è rappresentato dalle foci del Tevere e dell'Arrone.
Alessandro Grando, sindaco di Ladispoli, ha parlato di un comune molto interessato dal problema dell'erosione. Un contributo di sei milioni è in corso di utilizzazione. Un assessore dello stesso comune ha poi aggiunto che l'erosione è un fenomeno dinamico e come tale va seguito nella sua evoluzione attraverso appositi tavoli di lavoro.
Molti altri gli interventi dai sindaci del litorale laziale: per il rappresentante della amministrazione commissariale di Anzio (Rm), 7 km di costa sono a rischio con ben 18 stabilimenti interessati: dei frangiflutti sono stati installati grazie all’intervento della Regione e altre interlocuzioni sono in corso. Per Maurizio Cremonini, sindaco di Ardea (Rm), invece, il problema non è l'erosione ma piuttosto i canali, che sono inquinati e causano la non fruibilità di numerosi tratti di costa, per complessivi 3,5 km. Il delegato del commissario straordinario di Nettuno ha detto che non ci sono problemi di erosione costiera, ma piuttosto di inquinamento delle acque e anche di fenomeni franosi nel territorio del comune. Veronica Felici, sindaco di Pomezia (RM), ha parlato di nove km di costa lineare in cui l'erosione pone a rischio specialmente l'attività ittica. Un evento avverso a novembre scorso ha creato problemi ai pescatori.
Importante per Sabrina Alfonsi, assessore all’ ambiente del comune di Roma, è l'approccio integrato a queste tematiche tra regione e amministrazioni locali. Funzione del Tevere è il primo problema da affrontare, a suo parere. Un tavolo interregionale va convocato con la partecipazione anche delle altre regioni attraversate dal Tevere, secondo Alfonsi. A livello regionale, il ripascimento va studiato da apposita commissione. Le strutture devono essere il più possibile rimuovibili, ha concluso Alfonsi. L’assessore all’urbanistica del comune di Fondi (Lt) ha espresso il suo apprezzamento per l’annunciata prossima adozione del piano delle coste. Coinvolgere nella lotta all'erosione gli operatori economici che lavorano sulla costa, questa la proposta del comune di Gaeta sul tema. L’assessore del comune di Latina ha ricordato il fatto che il tema sia annoso ma ora forse si è finalmente capito che il coordinamento deve essere regionale, e non lasciato ai comuni. Anche l'economia agricola è interessata dal problema dell'erosione, perché vi sono prodotti agricoli importanti che rischiano di scomparire, quindi serve ripascimento morbido e un tavolo di concertazione. Ottenuto un finanziamento di cinque milioni e mezzo, ma più che la somma è importante la continuità di questi interventi. Alberto Mosca, sindaco di Sabaudia (Lt), si è soffermato sui problemi specifici di Sabaudia, che presenta venti km di costa caratterizzata da dune e da laghi nella parte interna e dove il fenomeno erosivo sta incidendo in modo importante. Per Armando Cusani, sindaco di Sperlonga (Lt), il ripascimento morbido è l'indicazione da seguire. Per Terracina (Lt), necessario un tavolo congiunto per coordinare le opere di ripascimento. Gli interventi si sono chiusi con il comune di Ventotene.
“La salvaguardia dell’ecosistema costiero e marino deve rientrare in una “politica del mare” che coniughi l’ambiente con lo sviluppo economico. Se da un lato è essenziale proteggere le nostre coste e l’ecosistema ad esse collegato, dall’altro è necessario che la Regione Lazio supporti le realtà imprenditoriali e tutto l’indotto commerciale e turistico del litorale», ha detto il consigliere M5S Adriano Zuccalà, nel suo intervento durante la Commissione regionale. “E’ imprescindibile, in questo senso – ha proseguito Zuccalà – la piena attuazione del Piano di Utilizzo degli Arenili nelle comunità locali, per far sì che si arrivi negli anni ad una riconversione ecologica delle strutture balneari esistenti, che sono per lo più in cemento, in strutture più leggere ed ecocompatibili. Il comparto del turismo balneare è trainante per l’economia del Lazio e merita di essere sostenuto, superando però la logica cementizia degli anni ‘60 e attuando la vera blue economy all’insegna del Green Deal europeo”.
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