TARQUINIA – «Il patrimonio dell’ente non può essere abbandonato a sé stesso. Le risorse economiche disponibili sono poche. Vanno investite nel modo migliore, soprattutto non vanno sprecate. Non si può lasciar deperire il patrimonio dell’ente senza fare niente».

Lo afferma il candidato presidente all’Università Agraria di Tarquinia Roberto Fanucci della lista “Tarquinia terranostra” che parla della questione di palazzo Vipereschi, di viabilità rurale, di fontanili e di aree pinetate.

 «Nella sede dell’ente – dice Fanucci - praticamente viene utilizzato solo il secondo piano; è chiuso l’ufficio Urp, chiusa la sala del consiglio, i muri sono cadenti e i locali in disuso. Uno stato di abbandono ingiustificabile per un palazzo che oltre ad avere un valore istituzionale lo ha anche storico e culturale».

«La viabilità rurale è altro punto dolente – afferma il candidato presidente - Le strade sono un problema trattato solo a livello di emergenza e questo comporta un aggravio dei costi d’intervento. L’ente deve dialogare con le altre istituzioni, tutti devono fare la loro parte e individuare un piano di azione periodico, la rete viaria è importante e strategica per il mondo agricolo».

«I fontanili sono un altro elemento del patrimonio dell’ente che merita attenzione – dice Fanucci - La manutenzione è essenziale, da evitare la dispersione delle acque a causa del deperimento delle vasche, vanno contenute le piante infestanti. Ci sono fontanili in cui l’acqua è scarsa o non arriva più, il nostro impegno è riattivarli e renderli efficienti e funzionanti. Inaccettabile lo stato delle recinzioni. Nessun finanziamento attivato, interventi solo di rattoppo. Le recinzioni sono fondamentali per evitare che il bestiame faccia danni, ma sono altresì strategiche per l’allevamento e la delimitazione dei comparti di pascolo per aumentare la produzione».

«Le aree pinetate sono malate e pericolose – prosegue Fanucci - Il rischio per la caduta degli alberi è notevole, a Spinicci come a San Giorgio e non c’è alcuna forma di controllo né di protezione, una situazione grave a cui porre immediatamente rimedio, perché quelle pinete vanno preservate e conservate. La manutenzione periodica e la programmazione costano meno delle urgenze, dialogare con gli enti

esponenziali e con il Consorzio di Bonifica consente di massimizzare le risorse senza dilapidarle, non servono polemiche ma fatti».

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