Per la colletta alimentare di domenica scorsa raccolti nella Tuscia quasi 14 mila chili di beni alimentari per i bisognosi. Quaranta i punti vendita coinvolti in cui i volontari, tra cui quelli dell’Emporio solidale di Viterbo, coordinati da Domenico Arruzzolo, hanno raccolto i beni alimentari suddivisi tra i Comuni di Viterbo, Vignanello, Vetralla, Marta, Lubriano, Tuscania, Vitorchiano, Soriano nel Cimino, Ischia di Castro, Vignanello, Vasanello, Orte, Vetralla e Vallerano.

In tutto sono stati raccolti 13.863 chili di beni per un totale di 1392 colli. Nel Lazio 5000 i volontari per oltre 318200 chili di cibo raccolto. Domenico Arruzzolo, responsabile di Emporio solidale di Viterbo, spiega a La Provincia il lavoro svolto.

Domenico Arruzzolo in cosa si caratterizza il lavoro del Banco alimentare?

«Noi di Emporio Solidale abbiamo partecipato a questa raccolta nazionale come negli ultimi 5 anni perché riteniamo che sia un’iniziativa di grande importanza ma anche in grado di soddisfare i crescenti bisogni delle associazioni che si occupano di povertà come la nostra. Il nostro risultato è stato importante con oltre 5 quintali di cibo raccolto dalle persone del Banco Alimentare del Lazio che verrà poi ridistribuito a tutte le associazioni caritatevoli convenzionate col Banco Alimentare. Siamo stati convocati il 1° dicembre al punto di raccolta di La Quercia per andare a ritirare la spettanza che tiene conto di quanti indigenti ogni associazione ha aiutato».

Parli più specificamente dell’Emporio solidale...

«L’attività dell’Emporio solidale è stata continuativa. Nel corso del 2023 sono passati per l’Emporio solidale oltre 470 nuclei familiari per un totale di 1500 persone. Ogni mese diamo assistenza a 250 famiglie. Abbiamo cominciato a gennaio con 230 nuclei, è stato toccato il picco a settembre con 270 famiglie ed ora ci siamo stabilizzati su 250 in rappresentanza di 750 unità. Nel 95% le famiglie sono di Viterbo ed il resto dalla provincia. Nell’Emporio solidale ci lavorano 56 volontari che ogni giorno si impegnano per rendere la struttura utile in favore dei vari indigenti tenendola aperta e per fare la spesa solidale. Dentro l’Emporio solidale c’è un momento di accoglienza, di conoscenza diretta delle persone che chiedono di venire da noi e l’elemento che è determinante per decidere se assumerci il carico di una famiglia è se abbiano un Isee al di sotto dei 6 mila euro. Se ciò avviene e non ci sono ulteriori ostacoli prendiamo in carico la famiglia per un anno e, con la tessera solidale, la famiglia può fare la spesa da noi gratuitamente. Dopo un anno la tessera viene ritirata per dare spazio ad altri bisognosi».

Come avviene la consegna dei beni alimentari ai vostri indigenti a carico?

«Da noi non si viene a prendere qualche pacco ma a fare la spesa come succede in tutti i supermercati abitualmente. Prendono il trolley e portano a casa quello che serve in termini di prodotti alimentari e l’igiene personale e della casa. L’Emporio solidale ha una convenzione con il Comune di Viterbo che ha dato il comodato d’uso gratuito della struttura in cui stiamo e si è assunto anche l’onere delle utenze della luce e dell’acqua. E’ anche con questo importante contributo del Comune di Viterbo che noi possiamo garantire, da 5 anni, la spesa solidale. Mediamente ogni volta che le persone fanno la spesa, dalle 9 alle 12 o dalle 15 alle 18, si recano da noi dalle 30 alle 35 famiglie».