Tutto ha inizio nel mese di marzo, quando i carabinieri per la tutela della salute (Nas) hanno effettuato un’ispezione al “Centro Geriatrico Giovanni XXIII”, situato in strada Teverina e gestito dalla Azienda servizi alla persona Giovanni XXIII.

Due le tipologie di servizi erogati dalla struttura: socio-assistenziale del tipo casa di riposo per anziani, e socio-assistenziale del tipo Casa- Albergo. Dalle verifiche svolte dai Nas, la struttura non sarebbe autorizzata, accertate “numerose criticità assistenziali e amministrative”.

Da qui l’intervento dei servizi sociali del Comune che, ieri, hanno disposto la chiusura del centro con apposita ordinanza dirigenziale che ordina: «La chiusura della struttura denominata casa-albergo all’interno del centro geriatrico Giovanni XXIII in strada Teverina, gestito dalla asp Giovanni XXIII, dopo aver “preso atto che nel detto verbale i Nas oltre che rilevare numerose criticità assistenziali ed amministrative, chiedevano al Comune la trasmissione dell’autorizzazione ad apertura e funzionamento della casa – albergo, consistente in 24 mini-appartamenti che ospitano attualmente 16 ospiti che usufruiscono dei servi erogati dalla Asp – mensa, pulizia, lavanderia, servizio infermieristico, portineria ecc… Ed in subordine l’adozione di provvedimento ai sensi dell’art. 13 comma 1 lett c) della LR. 41/20036 in carenza di titolo autorizzatorio». Così è scritto nero su bianco sull’ordinanza. 
La Carta dei Servizi della struttura, contenente la dizione “Casa-Albergo” non risulta corretta in quanto «le attività sono configurate come ospitalità e locazione di alloggi a singoli o nuclei familiari (anche stranieri), la cui presenza viene regolarmente segnalata alla Questura».