TARQUINIA - Minacciano di incatenarsi, se la loro situazione non troverà una rapida soluzione. Venticinque famiglie lanciano in questo modo l’allarme per la perdita della loro casa. Nei giorni scorsi hanno infatti ricevuto dall’ufficiale giudiziario l’avviso di sfratto dalle case ex Enel di Tarquinia, oggi di proprietà della società immobiliare Dalmazia Trieste. Le famiglie sono state convocate in parte per il 26 giugno e in parte per il 3 luglio davanti al Tribunale di Civitavecchia per non aver pagato con regolarità il canone di affitto. La vicenda viene da lontano, da quando cioè il noto architetto “Portoghesi” costruì quelle case, circa una cinquantina, per i dipendenti Enel, all’epoca impegnati presso la centrale di Montalto di Castro. Nel 1999 la società elettrica decise però di cedere la proprietà alla società immobiliare Dalmazia, impedendo agli inquilini di riscattare la casa, come avvenuto per esempio a Civitavecchia, Montalto di Castro e Canino. Il nuovo proprietario aumentò gli affitti del 45% senza tuttavia provvedere alle necessarie opere di manutenzione negli appartamenti. Per contro le famiglie si rifiutarono di pagare il canone di affitto aumentato, provvedendo loro alle opere di manutenzione. Adesso però è arrivata la resa dei conti: la società immobiliare ha deciso per lo sfratto. Che potrebbe diventare esecutivo dopo l’audizione in tribunale. Oggi il candidato sindaco del centrosinistra, Mauro Mazzola ha scritto una lettera ai vari ministri e onorevoli, oltre che al prefetto per chiedere la revoca dello sfratto a dopo le elezioni, quando si saprà il nome del sindaco che dovrà occuparsi della delicata vicenda.
Case ex Enel, avviso di sfratto per 25 famiglie di Tarquinia
22 aprile, 2013 • 07:34