E’ stata eseguita nei giorni scorsi l’autopsia sul corpo di Giuseppina Nuti, la 90enne di Canale Monterano, il cui corpo senza vita è stato fatto ritrovare dal figlio, Romeo Droghini, 60 anni, nei boschi della riserva del lago di Vico nel comune di Caprarola.

Il figlio da giovedì scorso è rinchiuso nel carcere di Civitavecchia in stato di fermo con l’accusa di occultamento di cadavere ma il caso è tutt’altro che risolto. Le indagini, infatti, proseguono per stabilire le cause del decesso della donna e il momento della morte.

La vicenda ha preso le mosse il 24 gennaio quando l’altro figlio della donna che vive in Emilia Romagna, non riuscendo a mettersi in contatto con lei, e davanti al rifiuto inspiegabile del fratello di contattarla, ne ha denunciato la scomparsa. Le indagini dei carabinieri di Ronciglione, in collaborazione con i militari di Bracciano, si sono concentrate sul figlio maggiore in quanto è risultato che dopo aver prelevato la pensione della madre a inizio mese, inspiegabilmente, aveva fatto perdere le sue tracce spegnendo anche i telefoni cellulari.

L’uomo è stato rintracciato giovedì scorso in bed & breakfast della Tuscia. Il 60enne, dopo un lungo interrogatorio, ha confessato di avere occultato il corpo della madre in un bosco della riserva del lago di Vico, spiegando ai militari come trovarlo. Saranno fondamentali gli esiti dell’autopsia per capire se l’uomo si sia limitato a nascondere il corpo della madre una volta deceduta o ci si trovi davanti a un caso di omicidio.