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LADISPOLI - «Abbiamo stanziato 120mila euro per il primo centro di aggregazione giovanile». Il delegato Riccardo Rosolino annuncia l’avvio dei lavori della struttura che, sarebbe la seconda in realtà. Anni fa il centro giovanile dedicato a un ragazzo scomparso, Marco Patriarca, venne poi destinato al comando della Polizia locale. Un effetto domino dopo l’istituzione del commissariato della Polizia di Stato. Stavolta però non ci dovrebbero essere sorprese e l’edificio tra l’altro già c’è e si trova a fianco della biblioteca comunale Peppino Impastato. Locali prima adibiti a plesso scolastico, poi spostato proprio per far posto al centro di aggregazione giovanile e perché con classi poco numerose. «Un investimento importante, concreto – aggiunge il consigliere comunale -, che rappresenta un passo storico per le Politiche Giovanili del nostro Comune. Un’idea che abbiamo portato avanti con determinazione, consapevoli di quanto fosse essenziale offrire ai giovani uno spazio sicuro, funzionale e dinamico dove potersi incontrare, crescere e confrontarsi». Sarà – aggiunge sempre Rosolino - un vero e proprio polo multifunzionale, progettato per rispondere alle diverse esigenze delle nuove generazioni. Al suo interno sorgeranno aule studio attrezzate pensate per studenti delle scuole superiori e universitari; sale per proiezioni e incontri culturali, ideali per cineforum, dibattiti e laboratori creativi. Non solo, anche aree ricreative e spazi ludici per socializzare e condividere momenti di svago e organizzare attività di gruppo e in più luoghi esterni per eventi, sport, musica e attività all’aria aperta. «I locali – dice ancora il delegato di Ladispoli - saranno completamente accessibili, progettati con attenzione all’inclusività e alla piena fruibilità anche da parte di ragazzi e ragazze con disabilità. Parliamo di un sito che sarà gestito con la partecipazione attiva dei giovani stessi, della Proloco, delle associazioni e delle realtà del territorio. Un presidio di cittadinanza attiva, che non sarà solo un edificio, ma un simbolo di appartenenza e di crescita collettiva. Questo intervento colma una lacuna storica nella nostra città, in cui effettivamente mancava un luogo dedicato esclusivamente ai giovani, dove sentirsi accolti, ascoltati, valorizzati. Ringrazio il sindaco Alessandro Grando per il supporto, così come tutti i colleghi della maggioranza che hanno votato favorevolmente lo stanziamento dei fondi necessari per la sua realizzazione».
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