PHOTO
CIVITAVECCHIA – Un’ora di discussione, botta e risposta e sospensioni di seduta per poi sciogliere il consiglio comunale per mancanza di numero legale. È terminata tra le polemiche l’assise convocata per questa mattina: le assenza in maggioranza di Giancarlo Frascarelli, Emanuela Mari, Raffaele Cacciapuoti, Barbara La Rosa ed Elisa Pepe (arrivata poi in ritardo) non avrebbero consentito lo svolgimento del consiglio e così la minoranza ha deciso di tenere il numero legale. Ma ad una condizione. Invertire l’ordine del giorno ed approvare, come prima delibera, quella relativa alla decadenza della concessione della Lamer srl, pietra tombale, di fatto, per ogni ipotesi di realizzazione di biodigestore.
«Sono convinto che tutti i presenti siano sulla stessa linea – ha spiegato il capogruppo del Pd Marco Piendiebene – non vorrei che tutte queste mancanze facciano intendere qualcosa di diverso. Discutiamo subito questa delibera». Ma è stata la vicepresidente del Consiglio Fabiana Attig a contestare questa richiesta, accusando di “faziosità” l’opposizione, «che vorrebbe portare a casa un risultato nostro – ha aggiunto – è una vittoria di questa amministrazione: diremo eventualmente noi, la prossima volta, chi ha fatto questo sgambetto».
Un intervento “politico” lo hanno giudicato i consiglieri del M5S Enzo D’Antò e Daniela Lucernoni, e non «superpartes come dovrebbe essere quello del presidente del consiglio di cui oggi fa le veci – hanno sottolineato – se legittimamente decidiamo di abbandonare i banchi, non potere dire che la faziosità sta da questa parte. La maggioranza oggi non ha i numeri per portare alcun provvedimento, né coglie la nostra disponibilità di portare a casa un provvedimento importante sul biodigestore».
Il sindaco Tedesco, nel frattempo, aveva chiesto un’ulteriore disponibilità alla minoranza, per discutere ed approvare anche altre importanti delibere all’ordine del giorno come quella relativa alle procedure di alienazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e la valorizzazione della ex caserma De Carolis. «Se volete approvare solo quella sul biodigestore – ha tuonato il primo cittadino – è perché evidentemente volete metterci il cappello sopra. E non può funzionare così». Alla fine niente numero legale, diversi consiglieri di maggioranza fuori dai banchi, consiglio sciolto e nessun atto approvato.
La seduta è stata quindi riconvocata per domani alle 12 in prima convocazione e per giovedì alle 9.30 in seconda convocazione.