LADISPOLI - Se da un lato c'è tutta la situazione "burocratica" da dover risolvere come ad esempio letture dei contatori errati, bollette da capogiro, contatori unici per i condomini e quel deposito cauzionale richiesto da Acea che a non tutti è andato ovviamente giù, dall'altra parte l'aspetto forse veramente importante, ora che il caldo inizia a prendere il sopravvento su una primavera a dir poco incerta, è la questione approvvigionamento idrico. Da anni la città balneare forse è stata una delle poche a essere "graziate" dai rubinetti a secco nel clou della stagione calda. Tutto grazie anche ad interventi mirati ad aumentare la quantità idrica a disposizione, con l'installazione di un dearsenificatore o con la realizzazione di un secondo pozzo. Ma ora, sebbene le temperature non siano ancora così alte e il litorale non sia stato ancora preso d'assalto dai vacanzieri, il problema "rubinetti a secco" (o quasi) sembra dietro l'angolo. «Acea ha ricevuto da noi la richiesta ben precisa di non smontare il sistema che abbiamo creato», ha spiegato il delegato al servizio idrico Filippo Moretti che però teme che la Spa, da ottobre insediatasi al posto della Flavia Servizi, abbia idee diverse. «Al di là dei costi delle bollette, delle volture, dei contatori unici - ha proseguito ancora Moretti - il problema vero è quello di avere sempre l'acqua e questo è quello che ci preoccupa di più nel rapporto con Acea ed è proprio su questo fronte che ci stiamo battendo.

Vogliamo - ha proseguito ancora il delegato - che sia mantenuto il nostro servizio di approvvigionamento. Può essere migliorato, certo, ma non modificato. Non possono essere dismesse fonti o sorgenti. L'importante è avere l'acqua, a potabilizzarla poi ci si riesce». Il rischio, anzi, la preoccupazione è quella di far la fine di comuni limitrofi, come ad esempio Cerveteri (e in particolare le sue frazioni Campo di Mare e Cerenova dove l'acqua tutto l'anno arriva già a singhiozzo, per poi mancare quasi definitivamente in estate, con chiusure delle condotte e rubinetti a secco addirittura dalle 23 alle 6 del mattino seguente). «Acea può dire e sostenere che sta facendo dei lavori - ha incalzato Moretti - ma i lavori non si fanno in estate. Si arriva alla stagione con un sistema in efficienza e negli anni passati - ha ricordato - Ladispoli ha fornito acqua a Campo di Mare quando non ce l'aveva. È chiaro, ovviamente, che anche i cittadini devono impegnarsi a non sprecarla per evitare di sottrarre risorse agli altri». Insomma: comportamento responsabile da una parte e impegno tecnico dall'altra. «Come delegato - ha concluso Moretti - sto lavorando molto di più ora che c'è Acea che prima. Oggi, nonostante a occuparsi dell'idrico ci sia un ente più grande, strutturato con più denaro da investire, stiamo attraversando momenti difficili». La speranza è di vedere presto un miglioramento e un assestamento da parte della Spa anche se un dato di fatto rimane: se Acea è "brava" per interventi sulle infrastrutture su tempi lunghi, non lo è altrettanto sul quotidiano dove si registrano continui disservizi: dalle perdite idriche, alle volture, passando ai nuovi allacci. Su queste "piccole" questioni, c'è ancora tanto da lavorare.

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