CIVITAVECCHIA – Il tempo delle deroghe potrebbe essere finito e ora l’amministrazione comunale guidato da Ernesto Tedesco è chiamata a fare sul serio nel fornire un supporto concreto alle forze dell’odine, impegnate nel controllare una movida che a Civitavecchia ogni anno riesce a dare il peggio di sé.

Il Pincio dovrà prendere atto della situazione, educare i commercianti in maniera preventiva, ma anche usare il pugno duro all’occorrenza, senza indugi. Dovrà evitare di camminare rasentando il muro dei locali civitavecchiesi dove le situazioni di irregolarità sono arcinote per evitare imbarazzi, avrà il compito di supportare le attività delle forze dell’ordine durante i controlli. Lo strumento delle deroghe non può più rappresentare il salvagente per chi è abituato ad agire infischiandosene delle regole. Anche perché, ad esempio, derogare alle tre del mattino la possibilità di fare musica per i locali, oltre a creare un disagio ai residenti, metterebbe in imbarazzo gli agenti incaricati di sorvegliare la movida. Serve buonsenso, ma anche serietà e rigore. L’amministrazione comunale ha un grande vantaggio, ovvero la Polizia locale. Ma dovrà mostrare determinazione e voglia di fare nel mettere il suo esercito nella condizione di operare nel migliore dei modi, dimenticando le facili promesse da campagna elettorale, fregandosene delle scelte impopolari che a fine mandato sono ovviamente inopportune per chi ha tra le sue ambizioni la riconferma a palazzo del Pincio e soprattutto accendendo i riflettori dove la movida fa veramente male. Senza paura di perdere consensi, senza il timore di restare intrappolata in un sistema sbagliato che vede troppo spesso il giusto soccombere di fronte al prepotente amico degli amici.

Obbligare il negozietto del bengalese a chiudere alle 10 per contrastare la vendita di alcolici ai minori, è un fatto importante, ma per Tedesco deve essere un punto di partenza, non certo di arrivo. Picchiare il bastone quando l’asino è intoccabile è fin troppo facile nella Civitavecchia apatica e poco incline alla protesta che oggi ci ritroviamo. E potrebbe anche essere una linea politica. Ma allora perché fare propaganda su un ausilio alle forze dell’ordine che nei fatti non c’è, su una videosorveglianza che non ha ancora dato prova di niente o su interventi rimasti lettera morta? Tedesco non ha scelta: per restare a testa alta sulla questione “movida” deve necessariamente partire dal Pirgo e dalla Marina.

Fino a quando una sola famiglia civitavecchiese si sentirà in pericolo passeggiando sul lungomare dopo una certa ora, la sua politica andrà considerata fallimentare, inconcludente e poco amante delle regole. Il resto sono chiacchiere da bar. Anzi, da locali estivi sul mare.