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CIVITAVECCHIA – Brutta sorpresa per moltissime famiglie civitavecchiesi. Dal 1 agosto, infatti, si sono aperti i termini per le iscrizioni al servizio di mensa scolastica per l’anno 2024/2025. L’iscrizione, che potrà essere effettuato soltanto online fino al 20 settembre prossimo, è obbligatoria per gli alunni frequentanti le scuole dell'infanzia comunali e statali, primarie e secondarie di primo grado statali che usufruiscono del servizio di refezione scolastica.
Ebbene, ad accogliere le famiglie ci sono importanti novità, in termini negativi però, dovuti all’aumento del contributo dovuto.
LA DENUNCIA A denunciare il caso la consigliera comunale di Avs Valentina Di Gennaro, già al lavoro per cercare di trovare possibili soluzioni. Perché le lamentele non mancano e neanche le preoccupazioni. «In fase di preparazione del bando per rinnovare la concessione del servizio, a novembre 2023, è stata votata una delibera di giunta in cui si è approvato l’aumento delle tariffe della mensa scolastica e il ridimensionamento delle fasce, da otto a cinque – ha spiegato – ciò ha comportato non solo aumento del contributo delle famiglie, ma soprattutto una maggiore ed evidente diseguaglianza sociale tra chi può e non può pagare. Essendo questa delibera la base della gara di appalto non si può modificare».
LE MODIFICHE Fino allo scorso anno il massimale del pasto era fissato a 5 euro, passati oggi a 7 per via di una serie di aumenti dei costi delle materie prime. Già questo basterebbe. Inoltre sono state ridimensionate e ridotte le fasce, che prima partivano da 0-6000 euro di Isee e arrivano ad oltre 40mila, con una serie di fasce intermedie per garantire una più ampia distribuzione. Oggi da 8 si passa a 5 fasce e oltre i 20mila euro di Isee si paga il prezzo pieno. Le cinque fasce sono così definite: da 0 a 6mila euro il servizio è gratuito. La seconda fascia (da 6.000,01 a 10.000,00) paga una contribuzione del 20%. La terza fascia (da 10.000,01a 12.500,00 euro) una contribuzione del 50%, la quarta fascia da 12.500,01 a 20.000,00 euro) dell’80%. Oltre i 20mila euro contribuzione piena. Tolto invece lo sconto per il secondo e terzo figlio. Il risultato è un aggravio dei costi per le famiglie civitavecchiesi.
L’IMPEGNO Venerdì mattina la stessa Di Gennaro, dopo aver allertato il Sindaco, si è incontrata con l’assessora di riferimento e la dirigente del servizio, «per chiedere il ripristino di ulteriori fasce intermedie, l’inclusione di bambini e bambine segnalate in situazione di disagio e di ripristinare lo sconto per il secondo e terzo figlio – ha concluso – siamo in attesa di incontrare il concessionario Vivenda a cui faremo presente queste difficoltà».
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