CERVETERI - Una metà del vaso di Eufronio dal quale fuoriescono un grappolo d'uva, un ramoscello d'ulivo, una spiga di grano, i cereali. Questo il marchio De.Co. di cui l'amministrazione comunale si è dotata per promuovere i prodotti del territorio. «La denominazione comunale di origine (De.Co.) è una certificazione agroalimentare che intende legare il prodotto e le fasi della sua realizzazione al territorio comunale», ha spiegato la delegata in materia Catia Minghi a News&Coffee.
«Possono ottenere il marchio non solo i prodotti, ma anche le tradizioni come ad esempio la sagra dell'uva nel nostro caso», ha aggiunto ancora. L'idea era arrivata con l'approvazione del regolamento già nel 2018, ma era rimasta ferma in un cassetto fino all'altro giorno quando finalmente, è stata istituita la commissione con la presentazione ufficiale dell'iniziativa in sala giunta.
A stabilire, nelle prossime fasi, quali prodotti potranno ottenere o meno la denominazione comunale d'origine sarà proprio questa commissione formata da due agronomi a livello nazionale, due giornalisti esperti di tradizioni locali, due consiglieri comunali (uno di maggioranza e uno di opposizione) e un rappresentante comunale. A fare da collante ci sarà proprio la delegata, Catia Minghi.

«Abbiamo già creato la bozza del modulo di richiesta che tra pochi giorni sarà pubblicata sul sito. Tutti potranno presentare i loro prodotti, allegando anche una storia per spiegare come quel prodotto sia legato al territorio». Successivamente le richieste saranno prese in carico dalla commissione.
Obiettivo: arrivare alla consegna del marchio ad almeno due prodotti che ne hanno già fatto richiesta, per la 60esima edizione della Sagra dell'Uva, con la stessa kermesse cittadina pronta ad ottenere la certificazione.
«Avere un marchio De.Co. - ha proseguito Minghi - vuol dire che il consumatore porterà un pezzetto di Cerveteri sulla propria tavola e, grazie a quel marchio (la metà del vaso di Eufronio, ... ndr) di legarlo al territorio».
Sogno della delegata è quella di coinvolgere anche i ristoratori perché «De.Co. potrebbe diventare anche un piatto tipico di Cerveteri. Vorremmo lavorare con loro per cercare negli archivi storici un piatto legato alla tradizione che potrebbe poi essere riprodotto da tutti i ristoratori, un po' come accaduto ad Anzio con la minestra di pesce».
 So.Be.

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