256mila presenze, con una media di 1,6 di pernotti, per un introito di 478mila euro derivante dalla tassa di soggiorno.

Sono alcuni dei dati relativi ai flussi turistici registrati a Viterbo nel 2023 e illustrati dalla sindaca Chiara Frontini e dall’assessore allo Sviluppo economico locale e Turismo Silvio Franco alla platea di operatori del settore presenti all’incontro in sala Regia.

«I numeri del report danno riscontro anche di una strategia che sta prendendo corpo» ha commentato la prima cittadina ricordando le iniziative intraprese «che puntano al turismo straniero».

L’invito agli operatori per fare il punto ma anche «raccogliere suggerimenti, suggestioni, consigli».

Il titolo dell'incontro “Mai così tanti” è già uno spoiler dei risultati ottenuti ma l’assessore Franco ha tenuto a spiegarlo: «Perché mai come nel 2023 ci sono stati tanti turisti a Viterbo». «Un fenomeno che sta trasformando Viterbo da città che può ospitare turisti in destinazione turistica».

Un trend in crescita, stando all’aumento dei numeri in termini di arrivi e presenze sia rispetto al 2022 e ancor di più al 2019, periodo pre-Covid.

165mila gli arrivi, un + 15,8% rispetto all'anno precedente e un 23,1 percento in più sul 2019.

Percentuali in rialzo anche per quanto riguarda le presenze: 256mila, 13,5% in più rispetto al 2022 e del 26 percento rispetto al 2019.

Pressoché stabile, ma «che non ci soddisfa» ha commentato Franco, il dato di permanenza media: 1,6 notti.

L’andamento stagionale dei flussi turistici, pur facendo registrare numeri più consistenti in primavera e in estate, è abbastanza omogeneo: «Viterbo dal punto di vista turistico non è mai una città deserta».

Dati di grande soddisfazione per l’assessore Franco che, riflettendo «sull’origine di un risultato di questo genere», ha argomentato: «Oltre a trend del turismo in crescita in generale, per quanto riguarda Viterbo incidono l’aumento dell'offerta di ricettività e le politiche messe in campo in un anno e mezzo dall’amministrazione puntando su un target internazionale». E in tale ottica ha ricordato la partecipazione al salone del turismo in Svizzera, essere stati scelti per il progetto 10 Comuni che vedrà Viterbo inserito in tutte le guide turistiche francesi, poi il riconoscimento come città storica termale, la recentissima presenza alla Bit di Milano e l’adesione alla rete dei luoghi medievali, che celebrerà il festival omonimo il prossimo 22 marzo.

Nel report illustrato focus poi sulle diverse tipologie di strutture ricettive.

Gli alberghi, pur avendo perso quota di mercato, restano il luogo prescelto da chi soggiorna (57,8%), in crescita soprattutto le locazioni turistiche, case vacanze e agriturismi.

L’offerta ricettiva conta su 427 tra strutture alberghiere ed extralberghiere, dato estrapolato da quelle che hanno versato l'imposta di soggiorno.

Un quadro decisamente soddisfacente, con l’obiettivo di incrementare la permanenza media del soggiorno soprattutto in vista delle prossime importanti scadenze: il Giubileo 2025 e la candidatura a capitale europea della Cultura 2033.

«Due scadenze che possono rappresentare il salto di qualità per Viterbo» ha sottolineato l’assessore Franco citando il caso di Matera. «Nel 2014, anno della proclamazione a capitale europea, Matera registrava 245mila presenze, un numero inferiore a quello attuale di Viterbo. Nel 2019 in cui è stata capitale europea della Cultura, Matera ha raggiunto 730mila presenze».

E in particolare sulla sfida del 2033 ha lanciato un appello agli operatori: «E’ un’opportunità unica, dobbiamo collaborare e lavorare a una strategia comune».

Tra gli imprenditori del settore presenti anche Pier Luca Balletti, presidente Federalberghi, che ha presentato alcune istanze: dal rivedere il regolamento sulla tassa di soggiorno per ridurla ad azioni per incrementare la durata media del soggiorno e il tasso di internalizzazione che vede Viterbo al 19% contro il 45 percento a livello nazionale.

Annunciando poi l’intenzione di presentare, come Federalberghi, una proposta in vista della Giornata dei bambini indetta da papa Francesco per il 25 e 26 maggio. «Dobbiamo muoverci velocemente» ha chiosato.