«Vogliamo fare rispettare con le norme di salvaguardia l’attuale situazione ambientale nella provincia di Viterbo che è già autosufficiente per il ciclo dei rifiuti».

E’ chiaro e diretto il presidente della Provincia Alessandro Romoli che, dopo l’annuncio del secondo ricorso del Comune di Tessennano contro la realizzazione dell’impianto e discarica di rifiuti plastici nel territorio di Arlena di Castro, proposto ed accolto alla Med Sea Litter, conferma che «stiamo predisponendo ricorso ‘ad adiuvandum’ che si associa a quello principale del Comune di Tuscania».

«E’ stato già approvato lo schema di Piano provinciale dei rifiuti – continua Romoli – che è stato inviato ai Comuni per le osservazioni ed entro settembre, terminato l’iter, lo invieremo alla Regione per l’approvazione. Questo Piano non prevede ulteriori impianti o discariche nel nostro territorio che è autosufficiente».

Intanto oggi si svolge a Viterbo il consiglio straordinario per la dell’ampliamento della discarica del capoluogo con l’obiettivo di fermare l’arrivo dei rifiuti da Roma che “sconvolge” ogni programmazione ambientale sia a Viterbo che in provincia.

«Vogliamo che, in attesa dell’approvazione finale del Piano provinciale dei rifiuti da parte della Regione – continua Romoli – si applichino le norme di salvaguardia e la discarica ad Arlena venga fermata. Lo vogliono 59 sindaci su 60 della Tuscia tranne quello di Arlena che sembra volere andare avanti per la sua strada». Il sindaco di Tessennano Ermanno Nicolai, nell’assemblea pubblica del 28 luglio scorso, ha annunciato il ricorso del suo Comune contro l’impianto ad Arlena e ricordato i motivi che ostano alla discarica: dalle distanze non rispettate dai punti sensibili del paese al Piano provinciale dei rifiuti, dalla mancata convocazione di Provincia e Comuni alla prima Conferenza dei servizi al parere negativo della Soprintendenza. «I rilievi che stiamo portando all’attenzione con le nostre azioni – precisa Romoli - sono squisitamente tecnici e di merito. La nostra provincia è già sovraesposta a livello di gestione dei rifiuti e il nostro ricorso punta a convincere la Regione sulla bontà delle nostre motivazioni. Il ricorso ad adiuvandum prevede vari punti critici tra cui il caos sulla viabilità che si creerebbe intorno al comprensorio di Tuscania, Arlena di Castro, Tessennano e Piansano per il trasporto dei rifiuti».

Un altro punto che non è stato chiarito è la provenienza dei rifiuti plastici: non è specificato, almeno per ciò che è stato detto nell’assemblea di Tessennano, da dove proverranno. Inoltre ad Arlena è già in fase avanzata il progetto di impianto di realizzazione di un impianto a biometano.

«Mi affido alla dichiarazioni del presidente della Regione Lazio Francesco Rocca - conclude il presidente Romoli – che già all’inizio del suo mandato disse che la Tuscia non avrebbe avuto ulteriori servitù sui rifiuti. Ci rivolgeremo a lui ed all’assessore competente per la discarica di Arlena e sono certo che agirà di conseguenza».