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«La sospensione della delibera regionale sul dimensionamento scolastico non ci sarà assolutamente». Lo ha affermato il presidente della Regione, Francesco Rocca, a margine di un evento alla Pisana, in merito alla questione degli accorpamenti degli istituti che riguardano anche Viterbo e Grotte di Castro. «Alcuni consiglieri - ha aggiunto - hanno chiesto la sospensione della delibera. Sorprende questa loro osservazione, perché l'obbligo degli accorpamenti nasce dagli accordi sul Pnrr fatti dal Pd con l’Unione europea». Riguardo alla decisione del Tar sull’istituto Carmine, Rocca ha detto che «c’è una prima sospensiva su Viterbo - dice Rocca -. Noi aspettiamo serenamente il merito, siamo fiduciosi». Sulla vicenda è poi intervenuto anche l’assessore regionale alla scuola, Giuseppe Schiboni. «Spiace che anche quest’anno - ha detto - il dimensionamento scolastico sia andato in pasto a quelli che possiamo solo definire come professionisti specializzati nel caos della disinformazione. Come Regione Lazio abbiamo seguito in modo rigoroso tutte le procedure previste dalla normativa vigente. Il dimensionamento non è un capriccio ma parte integrante di un processo di revisione generale del mondo dell’istruzione. E siamo andati oltre, puntando a una condivisione anticipata con tutti gli enti preposti al fine di arrivare a scelte il più possibile condivise». Per Schiboni ha osservato che «trovare la ribalta mediatica piegando la realtà a proprio piacimento è preferibile a una corretta informazione da parte di alcuni esponenti politici, a partire dal Pd in Consiglio regionale». L’assessore ha spiegato che: «il superamento del criterio numerico 400/600 come unico criterio di dimensionamento è stato da anni chiesto dalle Regioni per dare a queste ultime la possibilità di superare la rigidità di tali parametri per privilegiare le specificità dei territori che oggi sono il punto cardine delle linee guida sul dimensionamento. È utile ribadire - ha aggiunto - come fatto in passato, inoltre, che nessuna scuola sarà chiusa, che nessun servizio sarà sottratto a famiglie e studenti e che si tratta di una misura finalizzata a garantire un dirigente in ogni scuola superando la precarietà delle reggenze».