CIVITAVECCHIA – Il bando triennale per l’affidamento del Civitavecchia summer festival - evento che ha portato in città big come Achille Lauro, Geolier, Silvestri, Lazza, Brignano e molti altri - lascia qualche dubbio e il Movimento cinque stelle attacca Palazzo del Pincio.

I DUBBI SUL PUNTEGGIO PER I BIGLIETTI OMAGGIO

«Siamo profondamente perplessi - tuonano dal M5S - per la pubblicazione del bando relativo al “Summer Festival”. Dall’analisi attenta, notiamo quanto questo bando non sia perfettamente in linea con principi che tendono ad elevare qualitativamente gli eventi estivi. Una nota negativa è che, anziché premiare la competenza e la professionalità, sembra che le istituzioni mirino piuttosto a garantirsi un posto pagato dalla collettività, andando contro ogni principio etico. Nella tabella dei criteri di valutazione dell’offerta tecnica, abbiamo notato che l’assegnazione dei biglietti omaggio alle istituzioni vale 5 punti, mentre il curriculum, l’esperienza e la professionalità sia del direttore artistico che della società organizzatrice sono valutati solo con 3 punti ciascuno». Il vincitore del bando dovrà organizzare almeno 13 spettacoli e sono diversi i punti che lasciano qualche perplessità, in primis sicuramente l’assegnazione dei 5 punti per gli “omaggi”. Come si legge infatti nella documentazione della gara pubblicata sul portale del Cuc Castelli della Sapienza, il numero minimo di pass in omaggio “per posti riservati alle istituzioni” deve essere di almeno 30 e più sale il numero di biglietti maggiore è il punteggio ottenibile per questo punto fino a 55 ingressi gratuiti che forniscono ben 5 punti.

LE ALTRE PROBLEMATICHE SOLLEVATE

Qualche perplessità anche sulla “proposta artistica” che dovrà essere presentata tutta insieme per i tre anni, come è possibile in un mondo in continua evoluzione come quello dello spettacolo andare a prevedere come e quanto potrà costare un biglietto o il cachet di un artista con 3 anni di anticipo? Basti pensare ad alcuni casi come a Lazza e Geolier che dopo essersi esibiti sul palco della Marina hanno preso parte al Festival di Sanremo con costi di cachet che sono triplicati e oltre. Vengono anche stabiliti dei costi “fissi” per i biglietti come ad esempio i 4mila stimati a 80 euro l’uno per un “artista internazionale”. Il tutto a fronte dei 57mila euro annui che l’amministrazione andrà a mettere di tasca propria mentre per gli organizzatori vengono sparate stime di guadagno abbastanza appetitose con sotto, ben specificato però, che si tratta appunto di stime e che il concessionario non si assume responsabilità in caso di mancati guadagni. Dubbi anche sui 20mila euro stimati per Siae e affini, un numero che varia in base allo sbigliettamento, e sul concerto “romantico” a tema LOVE CIVITAVECCHIA. C’è poi la convivenza annunciata con fiere e bancarelle. Insomma termini di gara piuttosto vincolanti e forse calcolati con un po’ troppo entusiasmo e basta leggere attentamente le carte per rendersi conto che forse il tutto andava strutturato con più calma. Per non parlare del fatto che la gara terminerà il 10 aprile e siamo di nuovo a ridosso dell’estate.

«Inoltre - concludono i pentastellati - , è ancor più grave il fatto che il bando sia stato pubblicato due mesi prima delle elezioni, il che condizionerà inevitabilmente la prossima amministrazione che dovrà governare questa città. È un ulteriore affronto nei confronti della città, della cultura e della professionalità».

©RIPRODUZIONE RISERVATA