Salute, lavoro, benessere economico, sicurezza, qualità dei servizi. Sono alcuni degli indicatori del Bes (il sistema informativo statistico dell’Istat a cui la Provincia di Viterbo ha aderito) per monitorare il benessere equo e sostenibile dei territori.

Dati che fotografano i livelli qualitativi e quantitativi del benessere di cui tenere conto nel redigere il Dup, documento unico di programmazione propedeutico al bilancio di previsione che l'ente di via Saffi deve approvare entro il 31 dicembre. L’intento comunque è di giungere all'approvazione del Dup congiuntamente alla manovra previsionale entro Natale. Ieri la disamina del documento unico di programmazione da parte del parlamentino di Palazzo Gentili partendo dai dati del Bes.

Nell’indicatore relativo all’Ambiente, pur presentando un andamento positivo se confrontato con la media regionale e nazionale, spicca il dato sull'energia da fonti rinnovabili: 87,9 contro il 18,3 regionale e il 39,3 nazionale. Così come le rilevazioni sugli impianti di rinnovabili installati: Viterbo 2,7 per chilometro quadrato mentre l'intero Lazio è al 4,7 e il Paese al 4,1. Come già ampiamente annotato, la Tuscia sopporta la mole maggiore di impianti rispetto al resto della regione.

Nettamente negativo il livello di benessere economico per quanto riguarda il reddito delle famiglie, la retribuzione dei dipendenti e l’importo delle pensioni, rispetto alla media sia regionale che nazionale.

14.990 euro il reddito delle famiglie del Viterbese contro una media regionale di 21.236 e inferiore di circa 5mila euro alla media nazionale. Non va meglio per quanto riguarda la retribuzione dei dipendenti: 16.408 nella Tuscia, 21.941 la media regionale e 21.868 nel resto del Paese. Stessa situazione per quanto concerne le pensioni: a Viterbo la media annua è di 11.265 mentre si aggira su oltre 13mila a livello regionale e nazionale. Il Viterbese si distingue però, negativamente, per il tasso di ingresso in sofferenza dei prestiti: uno 0,8 rispetto alla media regionale dello 0,7 e dello 0,6 nazionale.

In chiaroscuro i dati su istruzione e formazione: andamento negativo per quanto riguarda l’istruzione e formazione degli abitanti della provincia di Viterbo confrontati con la media regionale e nazionale, in linea invece quelli relativi ai tassi di competenza alfabetica e numerica degli studenti.

In merito alla qualità dei servizi, focus in particolare su quelli socio-sanitari, di pubblica utilità, carcerari e di mobilità con dati che segnalano un elevato livello di migrazione sanitaria. Un buon risultato invece nei servizi per l’infanzia, in aumento rispetto al dato regionale.

Nell’ambito della salute si rileva un andamento lievemente negativo della speranza di vita degli abitanti della provincia, sia rispetto alla media regionale che nazionale. E il tasso di mortalità per tumore, nella fascia di età 20-64 anni, è in linea con i dati regionali e nazionali.

Uno degli indicatori analizza anche il tema dell'inclusività nelle istituzioni. In questo ambito la media nella Tuscia è nettamente migliore della regionale e in linea con la nazionale, per quanto riguarda sia i giovani che le donne amministratori nei Comuni. Nello specifico dell'ente Provincia l’incidenza delle spese rigide è in linea con la tendenza nazionale, ma peggiore rispetto al trend regionale mentre la capacità di riscossione è in linea con la media regionale, ma lievemente inferiore al dato nazionale.

Vista l’intenzione di procedere all’applicazione congiuntamente del Dup e del bilancio di previsione, i consiglieri potranno presentare eventuali emendamenti entro il 15 dicembre. Dopo una prima adozione da parte dell'aula di Palazzo Gentili, il tutto sarà sottoposto al parere dell’assemblea dei sindaci per poi tornare, prima di Natale, in consiglio per l’approvazione definitiva.