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«La situazione è disperata. Ho fatto visita ad alcune attività artigiane e commerciali di via Villanova e della piazzetta, perché contattato dagli esercenti, e devo dire che c’è molta preoccupazione: lo scenario, a seguito della sperimentazione relativa alla rotatoria su strada Cassia nord all’incrocio col cimitero, è fortemente critico».
Il segretario provinciale di Confartigianato Imprese di Viterbo, Andrea De Simone, commenta così l’incontro di ieri mattina con alcune aziende della zona interessata dalla sperimentazione della viabilità avviata lo scorso 3 giugno dal Comune di Viterbo.
«Da quei piccoli imprenditori, per lo più padri e madri di famiglia la cui vita ruota tutta attorno alle loro attività, si è levato un vero e proprio grido di dolore – continua De Simone - Dall’inizio della sperimentazione, infatti, gli incassi sono diminuiti drasticamente, perché mancano materialmente i clienti, sia quelli di passaggio sia quelli che, pur volendo, trovano difficoltà a raggiungere Villanova per la chiusura dell’accesso dalla rotonda».
«Se tale disposizione del traffico veicolare è destinata a diventare strutturale, il rischio è che saranno molte le saracinesche ad abbassarsi definitivamente nel quartiere – spiega il segretario di Confartigianato Viterbo - In più questo è un periodo complicato per le imprese artigiane e del commercio, ci sono le quattordicesime dei dipendenti da pagare e le scadenze delle tasse.
Se ci uniamo le rate dei mutui e le utenze, che non aspettano di certo le sperimentazioni, ci rendiamo conto delle difficoltà di questi piccoli imprenditori.
Molti dei quali, bisogna essere chiari, sono a rischio chiusura se gli incassi continuano ad andare in picchiata. Una perdita non solo in termini economici, ma anche sociali, perché quelle imprese, fatte di persone, offrono anche un servizio di prossimità essenziale per la collettività».
De Simone sostiene di capire «l’esigenza dell’amministrazione Frontini di voler trovare, anche attraverso temporanee sperimentazioni, una soluzione definitiva alle criticità del traffico in quella zona ma, indipendentemente dai risultati relativi alla viabilità, ogni decisione non può prescindere dal tenere in considerazione anche una visione di urbanistica commerciale.
Per questo chiediamo che la sperimentazione, i cui dati dovrebbero essere dal punto di vista del traffico già stati raccolti, termini quanto prima.
Auspichiamo, inoltre - conclude De Simone - che le associazioni di categoria delle pmi, come accaduto per altre questioni, possano venire coinvolte nei processi decisionali prima che in Comune vengano effettuate scelte definitive e strutturali. Ne va della tenuta economica di un intero quartiere, della sopravvivenza di tante famiglie e del destino di lavoratori e utenti».