SANTA MARINELLA – «In occasione del consiglio comunale aperto del 5 aprile a S. Marinella, la consigliera Di Liello e il pubblico hanno cercato (con qualche scoraggiamento da parte della presidenza) di esprimere le perplessità fondamentali sulla costituzione della nuova provincia “Porta d’Italia”, la quale assomiglia ad un edificio la cui costruzione, invece che dalle fondamenta, parte dall’involucro esterno». Lo dichiara il Prc di Santa Marinella, affermando che «l’avvocato Michetti ha denunciato l’inefficacia della Città metropolitana in quanto il Sindaco di Roma riesce ad occuparsi con difficoltà della Capitale, figuriamoci dell’intera Provincia, mentre il presidente Minghella ha evidenziato l’aberrazione dell’elezione di secondo livello del consiglio metropolitano, di cui nessuno sa nulla. Entrambi auspicano una nuova provincia a protagonismo diffuso senza un vero e proprio capoluogo, ma omettono di spiegare che la legge Delrio-Renzi (la quale non abrogò le province ma privò i cittadini della possibilità di eleggerle) regolerà anche il funzionamento della nuova provincia, il cui consiglio provinciale non sarà eletto dai cittadini e sarà presieduto dal sindaco di Fiumicino. La nuova provincia alle porte di Roma sarà deliberata da consigli comunali a maggioranza, con buona pace dei consiglieri dei Comuni non favorevoli (come Cerveteri, 38 mila abitanti) che saranno comunque obbligati ad entrarvi».

«Nel Vademecum della nuova Provincia - spiega Rifondazione Comunista - si caldeggia l’autonomia differenziata perché, si dice, si darà alle provincie maggiori poteri; non si considera che l’autonomia differenziata non sarà in grado di assicurare alle provincie alcun finanziamento dallo Stato in quanto la fiscalità generale sarà trattenuta dalle Regioni più ricche, con gravi svantaggi per le aree il via di sviluppo come la nostra. Il quadro legislativo in vigore non è quindi favorevole alla costituzione di nuove provincie.

Entrando nel merito - prosegue la nota - da alcuni cittadini è stato sottolineato che la nuova provincia non era nel programma della coalizione a sostegno di Tidei, per cui i suoi stessi elettori cadono dalle nuvole e chiedono maggiore chiarezza