CIVITAVECCHIA – La lotta dei precari di Poste Italiane non si ferma e la costituzione del movimento Lottiamo Insieme, al quale appartengono anche diversi civitavecchiesi, continua a sfornare iniziative di protesta e di sensibilizzazione. In questi giorni hanno scritto nuovamente alle istituzioni, evidenziando come «Poste Italiane dichiara di promuovere uno sviluppo sostenibile orientato al benessere dei dipendenti, ma ogni anno assume migliaia di giovani precari usa e getta da destinare al recapito». E sono proprio loro, i giovani precari, a far sentire la loro voce nel tentativo di smuovere le coscienze su un problema che a distanza di anni non vede alcuna soluzione. «La possibilità di ottenere l’ambito posto fisso - si legge nella recente lettera - ruota intorno a una procedura di stabilizzazione che si avvale di graduatoria stilata sulla base dell’anzianità di servizio maturata a decorrere dall’inizio del contratto, costantemente aggiornata senza tenere conto del diritto di precedenza. Cosicché, a ogni tornata di assunzioni a tempo indeterminato - fa sapere il movimento - chi ha lavorato periodi più lunghi raggiungendo o avvicinandosi al fatidico traguardo dei 365 giorni, scavalca precari contendenti collocati nella parte bassa e meno fortunata della classifica in virtù di una minore durata contrattuale. Quest’ultimi attendono invano, ormai da diversi anni, di essere stabilizzati».

Un traguardo precluso a molti quello della stabilizzazione, secondo Lottiamo Insieme, in presenza di condizioni di lavoro che il movimento definisce «degradanti e non regolari». I portalettere lavorerebbero molte più ore rispetto a quelle previste dal contratto senza ricevere alcun riconoscimento economico per gli straordinari svolti. Il movimento nella sua denuncia chiede un’adeguata tutela dei diritti del personale precario: «Assumere in pianta stabile - si legge ancora nella lettera - significa innanzitutto garantire ai lavoratori il pieno esercizio dei loro diritti e di conseguenza una maggiore tutela».

«Il metodo Poste alimenta precariato e produce sfruttamento - dichiara Lottiamo Insieme - è necessario un deciso cambio di rotta che può avvenire promuovendo l’occupazione stabile e dignitosa attingendo alle risorse giù precedentemente selezionate, formate e inserite in graduatoria. Ciò nel rispetto dei fondamentali principi costituzionali».