Don Ivan Leto*

Il brano che ci viene proposto questa domenica è breve, ma ricco di spunti di riflessione. Siamo all’inizio della predicazione di Gesù e l’evangelista Giovanni ci riporta l’incontro con i suoi primi discepoli. L’incontro inizia con un intreccio di sguardi tra Gesù e Giovanni il Battista, un muto passaggio di consegne da maestro a Maestro, da profeta a Dio fatto uomo; e poi tra Gesù e i due discepoli che lo riconoscono come Cristo, il Messia, dopo che Giovanni lo chiama l’Agnello di Dio e si mettono alla sua sequela.

Lo sguardo di Gesù che si fissa su di loro li fa sentire visti, considerati, già amati. Gesù si rivolge a loro con una domanda che ripeterà spesso durante la sua predicazione: che cosa cercate ? Questa domanda interroga a cascata anche noi. Che cosa cerchiamo veramente nel nostro affannarci quotidiano e che cosa cerchiamo in Lui? E’ una domanda ch ci obbliga a guardarci dentro e a interrogare la nostra fede. Viviamo infatti la nostra vita nella continua ricerca di un qualcosa che ci manca, che le dia un senso. Ai discepoli che gli chiedono dove dimora, Gesù risponde solo "venite e vedrete"! Venite e vedrete due semplici parole che racchiudono tutto. L’invito di Gesù a mettersi in cammino e seguirlo per condividere la vita con Lui è una costante del Vangelo, e di certo non si può stare fermi, indifferenti di fronte a una tale chiamata che, anche se un po’ ci destabilizza e ci fa sentire importanti e desiderati ai suoi occhi. L’ultimo passaggio è l’incontro con Simon Pietro, portato passivamente da suo fratello Andrea al cospetto di Gesù. Anche qui non vengono sprecate parole inutili: basta uno sguardo a Gesù per sceglierlo e farlo suo discepolo. Lo battezza addirittura con un altro nome. Cefa (Pietro).

*Don Ivan Leto

cattedrale

Diocesi Civitavecchia - Tarquinia