S. MARINELLA – Difficile da crederci ma è vero. La micologia, cioè lo studio dei funghi, dà un segnale di risposta sui dubbi dei cambiamenti climatici. A fare questo studio sono stati tre esperti, che dopo aver studiato a fondo il perché strane specie micologiche riescono a trovare terreno fertile anche in quei Paesi dove non ci sono climi tropicali, sono riusciti a capire la presenza di polipori anche in Italia. In questo lavoro si descrive il ritrovamento di Amylosporus Campbellii avvenuto a Santa Marinella su una ceppaia di palma. A quanto risulta, si tratta della prima segnalazione di un ritrovamento fatto nella regione Lazio. È probabile che i cambiamenti climatici e la rotta degli uccelli migratori, possano aver influito sulla comparsa di questo fungo tipico delle zone subtropicale e tropicale del mondo, nel territorio italiano. Lo studio è stato pubblicato nella rivista Micologia nelle Marche ed a parlarne è proprio Luca Astori esperto in questo settore. “Il ritrovamento di quell’amylosporus Campbelli avvenuto a Santa Marinella lo scorso anno – dice Astori - è stato fatto da una persona che è poi venuto da me per sapere se il fungo era commestibile o meno. Quando sono andato a vederlo, addosso ad un tronco di palma, sinceramente non ci volevo credere. Su quella palma c’erano due funghi dello stesso ceppo. Io ho sottoposto uno dei due funghi ad uno studio macroscopico insieme a due amici micologi, poi a livello microscopico, ma per essere sicuri al cento per certo delle nostre tesi, abbiamo inviato il fungo in Spagna al laboratorio di analisi del Dna Alvarado, dove un biologo, ha studiato il fungo a livello molecolare che ha confermato che la stringa è uguale a quella depositata nella banca mondiale dove vengono iscritte tutte le stringhe e gli elementi necessari al riconoscimento della specie”. “Questo fungo – continua Astori - non aveva possibilità di fruttificare in Italia perché non ci sono le condizioni idonee affinchè la natura faccia il suo corso. La presenza di un Amylosporus Campbelli quindi è da considerare un bioindicatore dei cambiamenti del clima e questa è la prova provata che il clima in Italia si sta tropicalizzando”. Dopo un anno di studi, il lavoro di astori e dei due micologi è stato pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Micologia nelle Marche.