CERVETERI - L'istituto comprensivo Don Milani di Valcanneto perde la sua autonomia. A stabiliarlo è stato il dimensionamento scolastico varato dalla Regione Lazio per l'anno 2024-2025. Il comprensivo, ad oggi diretto dal preside Riccardo Agresti e che conta un plesso a Valcanneto, uno a Borgo San Martino e uno a I Terzi, sarà accorpato a quello di Marina di Cerveteri. «Purtroppo, con un solo provvedimento, viene soppressa la direzione didattica della Don Milani, il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi e gli uffici di segreteria. Con la nuova organizzazione scolastica i docenti, il personale ATA e gli alunni dipenderanno da una direzione che dista oltre 15 km dal plesso di Valcanneto (il più vicino) e oltre 20 km da quello de I Terzi», tuona il segretario locale del Partito democratico, Giuseppe Zito. «Come al solito a rimetterci saranno sempre i più deboli, i nostri ragazzi e le nostre ragazze, i nostri bambini e le nostre bambine. Coloro che volevano costruire la società del merito quando si tratta di passare dalle parole ai fatti dimostrano di essere ciò che sono: populisti e inaffidabili. La Giunta di centrodestra, che in quei borghi rurali ha raccolto consensi con percentuali quasi plebiscitarie alle scorse elezioni, ha ritenuto di ringraziare così la popolazione che ha dato loro fiducia. Neanche a sperare nella riconoscenza delle forze politiche di centrodestra del territorio rinchiusi nel silenzio più assoluto. O meglio parlano di altro, si dedicano a fare gli opinionisti rispetto alla riuscita o meno delle feste e delle iniziative. A rivendicare interventi che nella città verranno fatti nonostante i loro voti contrari in consiglio comunale. A raccontare bugie e alzare polemiche utili solo a distogliere l’attenzione dalla loro irrilevanza politica. Per questo motivo chiederemo al Sindaco e alla Giunta di verificare la sussistenza di elementi per ricorrere avverso il provvedimento regionale e ci appelleremo in tutte le sedi istituzionali per contrastare questa scelta scellerata e non condivisa con i territori che avrebbero potuto suggerire soluzioni diverse e di buon senso».