CIVITAVECCHIA – L’attività fisica regolare riduce il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità nella popolazione generale . Ciò nonostante non si è ancora riusciti, anche da parte sanitaria, a far comprendere a pieno l’importanza di un adeguato livello di attività fisica in particolar modo nei soggetti con fattori di rischio cardiovascolare. Ciò è dovuto ad una certa difficoltà nella definizione di “ adeguato livello di attività” anche se già in uno studio pubblicato su Lancet nel 2011 si era evidenziato, in una popolazione di oltre 400 mila persone seguite per 8 anni, che anche solo 15 minuti di attività fisica al giorno determinavano una riduzione della mortalità.

Camminare è una modalità di attività fisica facilmente praticabile che può essere accuratamente misurata con vari tipi di dispositivi . Il numero di passi potrebbe , quindi, rappresentare un parametro di facile utilizzo per migliorare l’aderenza ad un’attività fisica regolare con conseguente miglioramento delle condizioni di salute.

L’ipotesi di una tale correlazione tra numero di passi ed eventuale effetto sulla mortalità e sull’incidenza di malattie cardiovascolari è stato valutato in uno studio in via di pubblicazione sul Journal of American College of Cardiology nel quale sono stati presi in esame i risultati di un insieme di altri lavori per un totale di più di 100 mila soggetti.

Gli autori hanno evidenziato che il minimo numero di passi per ottenere un certo beneficio per la salute era intorno ai 2600 passi al giorno per una riduzione della mortalità dell’8% e 2800 passi per ottenere una riduzione dell’11% di malattie cardiovascolari rispetto a coloro che effettuavano 2000 passi al giorno.

La maggiore riduzione della mortalità ( 60 % ) e delle malattie cardiovascolari ( 51 % ) si otteneva con un numero di passi / die rispettivamente di circa 8800 e 7200 . Un ulteriore aumento del numero di passi determinava solo un minimo incremento di questo positivo effetto sulla salute anche se , come sottolineato dagli autori, ciò non significa che camminare di più sia sconsigliato dal momento che è noto che un’attività fisica intensa può determinare altri benefici quali sensazione di benessere psico-fisico, migliore qualità di vita e del sonno.

Per quanto concerne la cadenza dei passi ( numero/minuto) i dati evidenziano che un’ elevata ( circa 88 p/min) o intermedia ( circa 65 p/min ) cadenza determina un additivo effetto benefico rispetto ad una cadenza minore ( circa 30 p/min) anche se ciò nulla toglie al positivo effetto derivante dal numero complessivo di passi effettuati.

L’importante e stimolante messaggio che deriva da questi dati è che, sebbene il numero esatto di passi /die necessario possa dipendere da vari fattori quali età, sesso, peso, dieta ed altri fattori, anche piccoli incrementi determinano positivi effetti sullo stato di salute .

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