Il presidente dell’Autorità portuale di Palermo, nonché amministratore delegato di Enav Pasqualino Monti venerdì scorso ha inaugurato il Palermo Marina Yachting alla presenza del Capo dello Stato Sergio Matterella, del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e del governatore della Regione Sicilia Renato Schifani.

Monti non finisce mai di stupire e le sue gesta dovrebbero far riflettere non poco a Civitavecchia, città adottiva dell’ischitano-americano, da dove il “marziano” - come è stato ribattezzato a Palermo - ha spiccato il volo.

Il percorso di successo tracciato in Sicilia è stato infatti importato dal presidente dell’Adsp proprio dal porto di Roma, dove Monti - solo per restare al Marina Yachting inaugurato l’altro giorno - procedette prima alla demolizione dei silos, per poi partire con la realizzazione di quello che qui avrebbe dovuto essere il Roma Marina Yachting.

In mezzo, però, ci sono finiti litri di veleno e fiumi di inchiostro tra denunce, esposti, ricorsi e articoli al vetriolo e chi più ne ha, più ne metta. Risultato: Monti dovette lasciare molo Vespucci venendo “ripescato” in extremis a Palermo e a Civitavecchia rimasero i cocci, che ancora oggi si faticano ad incollare, fino all’ultima beffa: dopo 8 anni di conferenza di servizi, sospesa più volte in attesa dell’esito di indagini poi archiviate e e di sentenze amministrative, subito dopo la firma conclusiva e in vista dell’avvio dei lavori, è arrivato il Consiglio di Stato a ribaltare ogni decisione precedente facendo ricominciare tutto da capo, come in un gioco dell’oca dell’assurdo, che fa perdere tempo, treni e opportunità non solo agli investitori, ma a tutta la città.

Ecco, da Palermo - città problematica a ben altri livelli rispetto a Civitavecchia, eppure molto meno conflittuale e molto più fattiva - dovrebbe arrivare una lezione sulla capacità della politica e delle istituzioni di fare sintesi sui progetti che meritano di essere realizzati nell’interesse comune.

In questo senso è auspicabile che possa essere colto il messaggio lanciato ancora una volta, in anni di impegno e passione politica per la città, da Massimiliano Grasso che ha saputo mettere insieme istituzioni, forze civiche e politiche e associazioni di categoria, per fare squadra per lo sviluppo, con una voce univoca che si possa levare dal territorio per portare una visione di crescita e sviluppo sotenibile a tutti i livelli istituzionali. Da una crisi può nascere una opportunità, che è da augurarsi che stavolta venga colta.

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