Come si dice a Civitavecchia, la prima seduta di giunta primaverile è finita “a broccoli strascinati”. Tutto - pare - a causa di una differenza di vedute tra un assessore e il sindaco Ernesto Tedesco, con quest’ultimo che ha chiuso anzitempo la giunta, invitando il collega di partito e altri assessori ad andare a “fare la giunta a Torre Europa”.

Ogni riferimento non è puramente casuale: nell’edificio a vetri a pochi passi dal Comune, infatti, ha sede tra l’altro l’ufficio dove nei giorni scorsi Massimiliano Grasso ha riunito gran parte della maggioranza di centrodestra per illustrare l’esito del tavolo nazionale, che si era tenuto poco prima ed in cui era stato il suo nome come candidato di Fratelli d’Italia.

Una riunione in cui a quanto pare era stata caldeggiata e auspicata da gran parte dei numerosi presenti (esponenti di tutta la coalizione: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e liste civiche, ndr) una soluzione per riunire tutto il centrodestra con un solo candidato sindaco, evitando uno spacchettamento in grado solo di rimettere pesantemente in gioco gli avversari, dal grilino Enzo D’Antò, al dem Marco Piendibene, anche lui alle prese con problemi interni di “campo”, a prescindere da quanto possa essere largo, visto che i suoi colleghi di partito Pietro Tidei, da Santa Marinella, e Patrizio Scilipoti hanno chiesto ufficialmente le primarie. D’Antò ha già risposto di non essere interessato ad alcuna alleanza con il Pd, declinando quindi l’invito, e ora la decisione è principalmente del Partito Democratico, oltre che di Italia Viva, che ha messo sul tappeto il nome di Gino Vinaccia.

Insomma, quando siamo quasi a Pasqua, se Atene piange, Sparta non ride. E chi ha realmente già avviato la propria campagna elettorale, oltre ai civici Vittorio Petrelli e Roberta Galletta, è solo il Movimento 5 Stelle. Perché centrodestra e centrosinistra devono ancora ragionare e trovare le rispettive quadrature del cerchio, almeno formali.

I problemi maggiori sembrano averli da un lato la Lega, dove Tedesco non sente ragioni e si dice pronto a partire anche con il solo simbolo del carroccio (resta da capire chi sarebbe disposto a seguirlo in questo caso) e dall’altro Forza Italia, dove Claudio Fazzone ha “benedetto” da tempo Paolo Poletti, ponendo il veto sulla riconferma di Tedesco e dicendosi pronto a far correre il simbolo azzurro da solo.

Sul fronte opposto, la scesa in campo del presidente della Compagnia portuale Patrizio Scilipoti ha aperto un fronte che sembrava essersi chiuso dopo la decisione della direzione locale del partito di candidare Marco Piendibene.

In realtà, prima di Scilipoti aveva già fatto le sue mosse Pietro Tidei, prima mettendo sul tavolo il nome di Gino Vinaccia, come moderato in grado di attrarre consensi al centro, da sinistra e da destra (la partita che avrebbe originariamente dovuto giocare Poletti), poi scrivendo al segretario del partito Alessi come si dovesse andare alle primarie, alle quali non ha escluso di voler partecipare personalmente, sebbene sia ineleggibile, essendo in carica a Santa Marinella.

Al di là di queste schermaglie, in realtà ostanzialmente appare chiaro da tempo chi sia, da una parte e dall’altra, ad avere la capacità e la forza di aggregare di più. Vedremo se i partiti decideranno di giocare veramente per vincere o se come a volte accade, prevarranno logiche diverse.

 A.I.

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