CIVITAVECCHIA – La conferma della chiusura di Torrevaldaliga nord entro il 2025, un accenno alla logistica come impegno, da declinare comunque sul territorio ed il tramonto definitivo dell’ipotesi gas per Civitavecchia.

Come era stato già detto nei giorni scorsi il Piano strategico 2024-2026 di Enel - presentato oggi ai mercati finanziari e ai media dal nuovo management del gruppo italiano, il CEO Flavio Cattaneo e il CFO Stefano De Angelis - non avrebbe certo garantito la risposta puntuale e dettagliata al phase out dal carbone, ma avrebbe comunque indicato quelle che sono le strade che verranno seguite. Anche per Civitavecchia, territorio sul quale si sta giocando una partita fondamentale per il futuro.

«Sul carbone, confermiamo la chiusura in Italia per il 2025 di tutti gli impianti, tranne il Sulcis perché è considerato essenziale per motivi tecnici - ha detto l’ad Cattaneo - la data rimane confermata, a meno che non ci siano decreti o provvedimenti che non dipendono da Enel. Fuori dall’Italia, la deadline è fissata al 2027».

E quindi ecco che anche per Civitavecchia si avvicina la data del 2025 come chiusura dell’impianto. Le alternative sono in fase di studio nell’ambito del tavolo interministeriale che tornerà a riunirsi ad inizio gennaio e al quale è stato presentato il documento unitario con una serie di proposte e stretegie di sviluppo. Una cosa è certa, e lo ha ribadito proprio Enel nel corso della presentazione del piano industriale: «Non è allo studio una riconversione a gas degli impianti di Brindisi e Civitavecchia con la dismissione delle centrali a carbone». Dunque nessun periodo di transizione nel passaggio dal carbone alle fonti rinnovabili.

E proprio sulle rinnovabili, il Gruppo ha pianificato investimenti lordi pari a circa 12,1 miliardi di euro tra il 2024 e il 2026. Nello specifico, Enel prevede di investire su eolico onshore, solare e batterie di accumulo. Un fattore chiave sarà l’innovazione, facendo ricorso al repowering per aumentare l’efficienza degli impianti e ridurre i costi di generazione, oltre che alle batterie di accumulo per migliorare la flessibilità del sistema elettrico e la gestione dei carichi.

Sempre su Civitavecchia, invece, dopo un primo approccio di Enel Logistics sul territorio, senza un seguito concreto, si è tornato a parlare di logistica. «Per sostenere l’economia locale puntiamo anche alla logistica» ha aggiunto Cattaneo, senza però entrare nel merito del progetto.

«Abbiamo atteso la presentazione del piano industriale affinché si possa uscire dall’indeterminatezza sul futuro di Civitavecchia - ha commentato la vicepresidente della Regione Lazio Roberta Angelilli - da questo momento possiamo proseguire il tavolo di lavoro, che si è riunito anche al MIMIT, con maggiore forza e determinazione, avendo un orizzonte temporale adeguato per mettere in campo sin d’ora proposte concrete volte a realizzare i progetti, all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione, orientati sulla logistica, sulla transizione energetica e sulle energie rinnovabili. Civitavecchia col suo Porto, inserito nella rete “Core” TEN-T dei corridoi plurimodali europei, ha oggettive e notevoli potenzialità di ulteriore sviluppo. Tutte condizioni che contribuiscono a fare di questo ambito territoriale un hub di rilevanza strategica. Il 28 novembre è previsto il primo appuntamento istituzionale presso la Regione Lazio, dove ci sarà un’audizione congiunta dei presidenti delle commissioni Sviluppo economico e Affari europei, Enrico Tiero ed Emanuela Mari, proprio al fine di dare massima rilevanza e centralità alle strategie future».

©RIPRODUZIONE RISERVATA