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CIVITAVECCHIA – L’associazione culturale naturalistica Bioma si dice contraria alla riclassificazione di terreni agricoli e del cosiddetto “bosco Enel”, evidenziando come la trasformazione del sito energetico di Torrevaldaliga Nord debba essere coerente con la salvaguardia del territorio.
«Siamo fermamente contrari al tentativo da parte di Enel Green Power, di eliminare il vincolo a verde per il cosiddetto “Bosco dell’ Enel”, un’ area di 35 ettari mai aperta al pubblico originariamente creata come opera di compensazione collegata alla dismissione della centrale a carbone di Civitavecchia – hanno spiegato dall’associazione – questo progetto mette anche a rischio l’area agricola di 3,7 ettari adiacente al Monumento Naturale La Frasca. Questa zona, situata in prossimità di un geosito della regione Lazio e di un sic marino (Sito di interesse comunitario) a largo della costa, rappresenta un’importante riserva di biodiversità, e un rifugio per diverse specie di uccelli. Sarebbe poco saggio iniziare progetti di costruzione in quella zona. Come dimostrato dallo studio del CNR “Analisi meteo-climatica della tromba d’aria dell’8 settembre 2022 (Civitavecchia)” l’area intorno alla centrale sarà sempre più soggetta a fenomeni climatici estremi. In particolare è probabile il ripetersi di trombe d’ aria come quella dell’8 settembre 2022, con possibile danno a persone e cose. Riteniamo inoltre preoccupante la volontà di creare impianti di dissalazione. Questi impianti, oltre a consumare enormi quantità di energia – hanno concluso – sono anche estremamente inquinanti. In particolare il rilascio di salamoia nell’ acqua di mare porterebbe a gravi danni all’ ecosistema marino. Ricordiamo che in quelle acque è presente la Posidonia oceanica, una specie chiave negli ecosistemi del mediterraneo, purtroppo in diminuzione».