CIVITAVECCHIA – Il Mississippi del 1963 fa da sfondo alle vicende di “The Help”, film del 2011 diretto da Tate Taylor e adattamento del romanzo “L’aiuto” di Kathryn Stockett. Il profondo sud degli Stati Uniti, a ridosso della fine ufficiosa della segregazione razziale, si anima delle voci di donne di età e ceto sociale differenti; ad accomunarle, l’esperienza della discriminazione di genere, in un tempo e un luogo che le vorrebbe accondiscendenti e addomesticate, sia metaforicamente che letteralmente. Lo sa bene Eugenia (Emma Stone), una ragazza bianca e ricca che non ha scelto di sposarsi, bensì di affermarsi come giornalista. Un’outsider per l’epoca, che tuttavia decide di assecondare la propria vocazione quando si rende conto delle forti disparità che vivono le domestiche afroamericane: utilizza allora la propria posizione privilegiata per dare luce a chi vive nell’ombra, anche grazie all’aiuto di Minny (Octavia Spencer, che per il ruolo ha vinto l’Oscar alla Miglior attrice non protagonista) e Aibileen (Viola Davis), due donne nere in servizio presso le case dei bianchi che a loro volta superano le iniziali paure e reticenze derivanti dall’esposizione mediatica (seppur nell’anonimato) quando comprendono il valore del lavoro di Eugenia, e l’aiuto che potrà apportare alla comunità. “The Help” è una storia di solidarietà e di rivalsa; uno spaccato a tinte calde sul lato più oscuro degli Stati Uniti, che ancora oggi faticano nel favorire la completa integrazione delle fasce della popolazione meno privilegiate. Un film che unisce toni liricamente tragici, a tratti crudeli nel loro impietoso realismo, a picchi di ironia e risate assolutamente necessari per affrontare i temi dell’opera. Razzismo, classismo e discriminazione di genere, infatti, si rincorrono per tutta la durata del film, l’uno conseguenza dell’altro nonché espressione delle diverse forme di micro e macro potere di cui si compone una società dove la subordinazione la fa da padrona. “The Help” diventa così il racconto degli ultimi, delle voci rimaste nell’anonimato che, tuttavia, contribuiscono ancora oggi a risvegliare le coscienze; un tentativo vincente di dimostrare che ogni persona, seppur nel suo piccolo, può essere parte di un grande cambiamento per un futuro migliore.

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