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Tutto pronto per il 27° Premio Città di Viterbo – Festival interregionale del teatro amatoriale 2024 e 6° Memorial Francesco Mencaroni. In tutto 4 spettacoli tra ottobre e dicembre che si terranno presso il complesso teatrale San Leonardo del Murialdo in via Caduti IX Stormo a Viterbo. Gli spettacoli inizieranno tutti alle 18 e il primo ci sarà il 20 ottobre con la compagnia “Camomillaacolazione” di Visciano (Napoli) per “Non sono un gigolò” di Sasà Palumbo; quindi il 27 ottobre con la compagnia Favl per “Pinocchio” di Carlo Collodi; il 10 novembre sarà la volta della compagnia “Il cassetto nel sogno” di Pomezia con “Prestazione occasionale” di Francesco Brandi e, l’ultimo spettacolo, il 1° dicembre con “La Bottega dei RebArdò di Roma per “Il cappello di carta” di Gianni Clementi. La kermesse è stata presentata ieri alla sala consiliare del Comune dal presidente della compagnia teatrale Favl Bruno Mencarelli alla presenza della sindaca Chiara Frontini, del capo di gabinetto della sindaca Umberto Di Fusco, delle due componenti di giuria Simona Tartaglia e Francesca Mencaroni, del narratore Antonello Ricci e del regista e attore Piermaria Cecchini. Nel corso della manifestazione verranno assegnati i premi al migliore spettacolo, attore, attrice, regia e il trofeo Teatralis, premio speciale alla memoria di Francesco Mencaroni, realizzato da Marina Ioppolo, mentre negli scorsi anni era fatto dal maestro Roberto Ioppolo. «C’è da lodare la caparbietà e l’intelligenza di Bruno Mencarelli - ha detto Umberto Di Fusco – che ha portato il festival alla 27° edizione e, ormai, almeno dobbiamo fare cifra tonda». Bruno Mencarelli ha chiarito che «l’evento è dedicato al sesto memorial Francesco Mencaroni e ai 40 anni di vita della compagnia Favl che ha portato alto il nome di Viterbo ovunque. Mencaroni ha frequentato dal 1986 alla fine la Favl influendo anche su sua figlia Francesca, qui presente, che è poi diventata attrice anche lei». Mencarelli ha quindi illustrato le 4 commedie della 27° edizione che tratteranno di disavventure e incontri particolari con ‘Non sono un gigolò”; della pluralità interpretativa di Pinocchio; di personaggi nevrotici, comicamente assurdi e surreali di “Prestazione occasionale” e di uno spaccato storico nel 1943 in “Il cappello di carta”.
«Sono 10 anni che mio padre se n’è andato – ha detto Francesca Mencaroni – e mi sono commossa nello stare in giuria, voluta da Bruno Mencarelli. Ho l’occasione di ricordarlo con Piermaria Cecchini e Antonello Ricci che ci collaborarono. ‘Animaluomini’ è stato il suo primo gruppo di spettacolo. E’ un rammarico non avere visto spesso questi attori da piccola ma ora sono contenta di recuperare». Francesca ha anche notato che «grazie a questa iniziativa Viterbo, ogni anno, sta crescendo e ringrazio il Comune di Viterbo che ci ha sempre aiutato con le varie amministrazioni. L’idea di Viterbo che dorme per me non è così, ci sono tanti eventi. Io sono tornata dopo 3 anni e mi trovo benissimo. Ringrazio Marina Ioppolo per il premio Teatralis dedicato a mio padre».
Simona Tartaglia si è detta «felice di essere qui per la giuria di altissimo livello: spesso ci sono compagnie dilettanti che sono migliori di quelle professionistiche». Piermaria Cecchini ha ricordato Francesco Mencaroni che fu un «vero protagonista tra gli anni ’70 e ’80: quale modo migliore di celebrarlo se non il teatro stesso, l’invito è stato per me un omaggio e complimenti all’ostinazione di Bruno Mencarelli nella sua opera». Antonello Ricci ha lodato Mencarelli per il suo lavoro e ricordato che «Francesco Mencaroni fece teatro quando Viterbo era solo la città delle caserme e non c’era neanche l’Università: gli dobbiamo molto».